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La mattinata del 31 luglio del '45 era iniziata all’insegna della positività e della speranza per gli abitanti di Anela, molti dei quali si erano ritrovati nei pressi della caserma forestale, a circa mille metri a monte dell’abitato, per partecipare a una celebrazione religiosa di ringraziamento per la fine della Seconda guerra mondiale.
Si trattava, dunque, di un giorno di festa e di un’occasione per tentare di superare il grande dolore conseguente ai lutti, alle disgrazie e a tutte le difficoltà che avevano colpito e segnato tante famiglie. Forte era la volontà di voltare pagina e di ritrovare un po’ di quella serenità perduta per cause estranee a una comunità da sempre pacifica. Niente lasciava presagire che a breve un nuovo dramma avrebbe colpito la cittadinanza. Erano da poco passate le undici e la messa si era appena conclusa, quando la tranquillità degli intervenuti venne turbata da uno squillo di tromba.
Il segnale, inviato dal punto di avvistamento di Masiennera, indicava che un incendio era scoppiato alle pendici del monte. La squadra antincendio si attivò immediatamente, ma quando i sette forestali arrivarono nel luogo indicato Traschia, si ritrovarono circondati dalle fiamme, ormai avanzate e fuori controllo.
La sorte non ripagò il coraggio e lo slancio generoso costò la morte a Giovanni Sanna (51 anni), Antonio Satta (46 anni), Giovanni Antonio Sini (38 anni) e ai giovanissimi della compagnia Settimio Farina (anni 22), Salvatore Paoni (21 anni) Silvestro Virdis (19 anni) e Antonio Loi (18 anni). Questo pomeriggio, alle 17:30 è stata celebrata la la santa messa in suffragio nella Foresta di Anela, località Traschia dal Vescovo Mons. Melis.