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Dieci anni di reclusione per il trapper romano di 26 anni, Elia17Baby, al secolo Eli Di Genova, accusato di tentato omicidio per i fatti avvenuti il 14 agosto dello scorso anno nella spiaggia di Marinella a Olbia.
Il 26enne è stato riconosciuto colpevole di aver pugnalato alla schiena, Fabio Piu, sassarese di 35 anni che tutt'oggi è su una sedia a rotelle a causa delle lesioni alla spina dorsale. Sia l'imputato che la vittima dell'aggressione erano presenti questa mattina in aula quando il gip del tribunale di Tempio Pausania, Claudio Cozzella, ha letto la sentenza di condanna, più pesante rispetto agli 8 anni sollecitati dalla pm Nadia La Femina.
Gli avvocati difensori del trapper hanno già annunciato battaglia: "Faremo appello perché riteniamo la sentenza ingiusta. Il tentato omicidio - spiegano i legali Pietro e Gian Maria Nicotera - è stato riconosciuto nonostante le numerose contraddizioni dei testi".
Esulta invece l'avvocato di parte civile Jacopo Merlini: "La sentenza ha recepito tutto quello che dal punto di vista accusatorio avevamo espresso. Anzi si è andati anche oltre la richiesta avanzata dal pubblico ministero".
"Per il mio assistito - chiarisce il legale - non è stato facile ripercorrere tutte le tappe del suo calvario che lo accompagnerà per tutta la vita". Dal giorno della pugnalata alla schiena, Piu non cammina più autonomamente e sta affrontando una lunga terapia di riabilitazione. I medici che lo hanno in cura non escludono però che la funzionalità di uno dei due arti inferiori resti compromessa per sempre, costringendo il giovane a passare il resto della sua vita in sedia a rotelle.
Elia17Baby si trova agli arresti domiciliari nella sua casa di Roma dal 17 maggio scorso: era stato scarcerato dal giudice Cozzella - subentrato nel processo dopo che la Corte d'appello di Sassari aveva accolto l'istanza di ricusazione del precedente gip avanzata dai difensori - secondo il quale l'imputato in carcere aveva mantenuto un comportamento corretto, compatibile con l'attenuazione della misura cautelare.