I disegni della bambina di sette anni manipolati per incastrare lo zio down e accusarlo di abusi sulla piccola. Ma l'uomo era del tutto innocente, indagato ingiustamente e poi completamente scagionato dalla Procura di Cagliari. La mamma e la nonna della piccola, due donne di Iglesias, sono state condannate a due anni di reclusione dal Tribunale del capoluogo sardo per simulazione di reato.

Le perizie ordinate dal giudice sui disegni della bambina hanno chiarito che la mano di un adulto avrebbe aggiunto i riferimenti di natura sessuale che indicavano lo zio affetto da sindrome di down come autore degli abusi: le indagini della magistratura avevano dimostrato che l'uomo aveva la sessualità di un bambino e non avrebbe mai potuto approfittare della nipotina. Alla famiglia del disabile è stata anche assegnata una provvisionale di 75mila euro.

La vicenda - emersa al termine del processo che ha visto coinvolta anche un'amica della madre della bimba, morta però prima dell'avvio del dibattimento - sarebbe stata generata da una difficile separazione tra i genitori della bambina. La madre, convinta che la figlia avesse subito abusi, aveva presentato un esposto in Procura allegando alcuni disegni con riferimento a rapporti sessuali che ipotizzavano un coinvolgimento dello zio disabile. Fugati i sospetti sul fratello del padre, un consulente grafologico ha sollevato il sospetto che le favole fossero state manipolate. Una tesi confermata dal perito del giudice del Tribunale di Cagliari che ha poi condannato le due donne: secondo l'accusa le parti riferite al sesso sarebbero state aggiunte dalla mano adulta.

I difensori della mamma e della nonna hanno già annunciato il ricorso in appello.