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Qualcuno questa notte ha spento la tua luce per condurti nel regno dei silenzi.
Hai tolto il disturbo, Livio, senza averlo mai recato.
E’ sceso l’inverno dentro tutti noi, che ti abbiamo conosciuto e voluto bene.
La passione per questa terra che adesso ti coprirà, l’hai nutrita di letture, curiosità, danze, ricerche e rispetto rigoroso.
Non saresti mai potuto nascere altrove, né altrove morire, giovane ragazzo sardo.
Ci siamo visti, l’ultima volta, nel mio paese per “Colores de beranu”.
Come sempre, dove c’èra un’appartenenza da indossare tu ostentavi quella fierezza che ti fioriva nel cuore.
Orgoglio di Sardegna, adesso non ci sei più.
Vai leggero dove le ali senza più sofferenze ti porteranno.
Vai verso mani di donna che sapranno lenire le tue malinconie e restituirti quegli spazi di serenità che in questa vita troppe nubi hanno oscurato.
Lasciami la delicatezza di quando nei giorni miei peggiori hai scritto: “Ciao Giuliano, un abbraccio forte. In questi momenti di difficoltà ti sono vicino! Livio!
Lasciami gli auguri di “Bona Paschixedda” dell’ultimo tuo Natale.
Lasciami, nel cuore, il tenero ricordo di una persona gentile.
Grazie, Livio.