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Facebook, tra potenzialità e pericoli per gli adolescenti. Espertissimi sul touchscreen, ma inconsapevoli delle insidie nascoste nella rete.
Per navigare in sicurezza e far tirare un sospiro di sollievo ai genitori oggi c'è uno strumento in più: "Facebook: genitori alla riscossa", il volume di Giammaria De Paulis che il Corecom Sardegna ha adottato per dare il via all'omonimo progetto educativo rivolto agli studenti delle scuole medie sarde.
Il libro infatti sarà distribuito negli istituti e rappresenta uno strumento guida, un vademecum per non smarrire i propri figli online. L'iniziativa è promossa dal Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom) in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e la Polizia postale.
"Facebook: genitori alla riscossa" é una sorta di prontuario che mette in guardia dalle mille trappole e dai rischi derivanti da un uso poco consapevole dei social network più frequentati dagli under 15. Dai pericoli legati a cyberbullismo, alle chat con sconosciuti, ma anche la violazione del diritto d'autore, o le violazioni della privacy, con la messa in rete di immagini o notizie appartenenti alla sfera privata del giovane. "Materiale che una volta finito nelle grandi piazze virtuali rischia di compromettere in modo drammatico l'immagine e la reputazione di un giovane", ha spiegato De Paulis. Il progetto è stato presentato oggi al Liceo Siotto di Cagliari.
"Un invito alla presa di coscienza del pericolo in cui si può incorrere con questo mezzo tecnologico tanto bello quanto ricco di insidie - ha sottolineato Mario Cabasino, presidente del Corecom - sono tanti i genitori sempre più in apprensione per l'uso frequente dei social da parte dei figli". Dopo il Siotto il progetto sarà presentato domani, venerdì 11 dicembre, nell'aula magna del Liceo D'Arborea e sabato 12 al Convitto nazionale Vittorio Emanuele II.
"Non demonizzare, ma regolare - ha spiegato ancora De Paulis - sapersi muovere in questa realtà virtuale, ma soprattutto conoscere le sue potenzialità nascoste. Per far questo i genitori devono anche imparare a utilizzare lo stesso linguaggio dei figli, termini e espressioni che ormai sono entrati a far parte del quotidiano".