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“Mai si è pensato di consegnare le chiavi delle porte di accesso della Sardegna a un fondo di investimento che svolgerà una missione contraria rispetto a quella della Regione. Escludere la Regione dalla gestione degli aeroporti sardi non significa migliorarne la competitività e l’efficienza, ma compromettere irreversibilmente le politiche pubbliche in un comparto vitale per la nostra Isola”. Lo ha detto oggi l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moro, nel corso del suo intervento in Consiglio regionale, ribadendo la contrarietà alla fusione di Sogeaal in Geasar (le due società di gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia) e alla privatizzazione della Sogaer (la società di gestione dello scalo di Cagliari).
L’esponente della Giunta Solinas ha aperto il suo intervento leggendo in Aula un passaggio della lettera ricevuta dai legali di F2i SGR, in cui si diffida la Regione “dal rilasciare ulteriori dichiarazioni e intraprendere ulteriori iniziative che possano risultare pregiudizievoli”.
“Credo che ciascuno di voi – ha detto Moro rivolgendosi ai consiglieri regionali – possa valutarne con obiettività, e con una certa preoccupazione, il tenore, l’opportunità, la congruità e anche la particolare gravità. Ritengo che sia ancora consentito a un assessore della Giunta regionale e ai rappresentanti del popolo sardo poter esprimere liberamente il proprio pensiero su temi e questioni che attengono il futuro dell’Isola e gli interessi dei sardi, soprattutto quando questi interessi sono minacciati da altrettanto legittimi quanto contrastanti interessi di eventuali operatori economici privati”.
Le operazioni in atto in queste ore in Sardegna nelle società di gestione aeroportuale, ha sottolineato l’assessore dei Trasporti, “mettono a rischio persino la stessa attività di vigilanza territoriale che l’amministrazione regionale svolge e intende svolgere, in riferimento alla previsione contenuta nel piano nazionale degli aeroporti, laddove si ipotizza l’istituzione di una rete aeroportuale sarda, di cui dovrebbero far parte gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero”.
L’assessore Moro ha poi sottolineato “l’insufficienza e la carenza di comunicazioni da parte dei gestori aeroportuali nei confronti della Regione sarda”, coincisa “con l’avvio di un percorso di modifiche societarie di straordinaria valenza strategica”.
I consigli di amministrazione degli aeroporti di Olbia e Alghero, Geasar e Sogeaal, il 20 e 21 marzo scorso hanno deliberato il progetto di fusione per incorporazione di Sogeaal in Geasar, stabilendone la contemporanea ridenominazione in Nord Sardegna Aeroporti spa.
“Un’iniziativa – ha affermato Moro – che mai è stata oggetto di confronto con la Regione e che dunque mai poteva essere approvata dall’assessorato dei Trasporti. È noto infatti che l’assessorato regionale dei trasporti ha avuto notizia dell’avvio delle procedure di fusione di Sogeaal in Geasar, soltanto due ore prima della riunione del Consiglio di amministrazione della società incorporante”. Non a caso, “nella riunione del Cda Sogeaal, tenutasi il giorno successivo, il rappresentante della Regione ha motivato il voto di astensione con l’impossibilità dell’amministrazione regionale a poter compiere le opportune valutazioni, sulla documentazione ufficialmente trasmessa soltanto ai componenti il consiglio di amministrazione”.
Un’operazione, quella della fusione di Sogeaal in Geasar, che – ha precisato l’assessore – se dovesse concretizzarsi nei termini indicati da F2i, cioè attribuendo un valore economico alla Geasar di 362 milioni di euro e alla Sogeaal di 22,5 milioni di euro, “si tradurrebbe in una partecipazione di Regione e Sfirs in termini assolutamente insignificanti, pari a meno del 3% delle quote azionarie della nascente Aeroporti Nord Sardegna”, che avrebbe così le seguenti percentuali di partecipazione al capitale sociale: F2i Smeralda 74,81%; F2i Ligantia 4,44%; Camera di commercio di Sassari 9,38%; Camera di commercio di Nuoro 7,89%; Regione Sardegna 2,93%; Sfirs 0,36% e Consorzio Costa Smeralda 0.19%.
“Percentuale, quella della Regione, molto lontana dal 10 per cento minimo, necessario a garantire il diritto a richiedere la convocazione dell’assemblea dei soci ma soprattutto una percentuale non rappresentativa del concreto e fattivo contributo che la Regione sarda assicura annualmente a tutte le società aeroportuali, finanziando integralmente gli investimenti nelle infrastrutture e i contratti pluriennali di pubblicità e prestazioni di servizi vari”. Negli ultimi dodici anni i mandati di pagamento della Regione, destinati alle tre società di gestione degli scali aeroportuali, sono stati di oltre 120 milioni di euro.
“Non si ravvisano pertanto elementi – ha detto ancora l’esponente della Giunta – che ci consentono di affermare che la fusione della Sogeaal in Geasar sia un vantaggio per la Sardegna o una necessità manifesta del Nord Ovest dell’Isola e neppure un soddisfare l’interesse della Regione. Dunque non possiamo dirci favorevoli ad un’operazione condotta unilateralmente e senza confronto, da parte del socio di maggioranza nei due scali di Alghero e Olbia. Ma con altrettanta chiarezza affermiamo che non intendiamo recedere da alcunché, anzi, considerato che il 30% dei 22 milioni e mezzo del valore attribuito alla Sogeaal è già nella disponibilità della Regione, siamo pronti semmai a valutare l’acquisto delle quote attualmente detenute da F2i Ligantia, per riportare l’aeroporto di Alghero sotto il controllo pubblico”.
Inoltre, ha aggiunto Moro, “non sfugge il collegamento tra le operazioni di fusione delle gestioni al Nord dell’Isola con l’ipotesi della privatizzazione dell’aeroporto di Cagliari. Nella nota integrativa al bilancio 2022, gli amministratori della Sogaer, informano dell’apertura di un tavolo di confronto con F2i Ligantia, partner definito infungibile, e dell’avvio di tutte le attività propedeutiche all’operazione di integrazione, comprese le attività di due diligence, a tutt’oggi in corso”.
Non sono indicate tempistiche, ha sottolineato l’assessore Moro, “né si dispone di un piano industriale, non si conoscono eventuali investimenti programmati, né le garanzie e le tutele a salvaguardia dei posti di lavoro, si sa, perché così è stato dichiarato anche in questi giorni, che la società partecipata per il 94,44% dalla Camera di commercio di Cagliari e Oristano è potenzialmente interessata da un’operazione di concambio tra ente camerale e la società F2I Ligantia per determinare la costituzione di un’unica compagine per la guida di tutti e tre gli scali aeroportuali della Sardegna. Un’operazione che dunque non prevede alcuna gara a evidenza pubblica per quella che è considerata a tutti gli effetti la privatizzazione dello scalo di Cagliari”.
Ecco perché, ha concluso Moro, “oggi mi sento di rimarcare la contrarietà alla fusione di Sogeaal in Geasar e alla privatizzazione della Sogaer, così come è stata prospettata con l’operazione del concambio tra la Camera di Commercio di Cagliari e F2i Ligantia”. Un’operazione che non nasce “per migliorare l’efficienza nei nostri aeroporti e neanche per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, che sta facendo emergere veri e propri tratti di ostilità nei confronti della Regione e serve soltanto a importanti e rispettabilissimi operatori privati a condurre la loro legittima missione economica e finanziaria, evitando anche le procedure a evidenza pubblica”.