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“Usufruiranno di un buono pasto di 7 euro, in attesa dell’espletamento del nuovo bando per la gestione della mensa dei 10 Istituti detentivi della Sardegna, i circa 1000 Agenti della Polizia Penitenziaria che fruivano quotidianamente del servizio. Una soluzione tampone resasi necessaria per far fronte alla rescissione del contratto, peraltro in scadenza a giugno, con la ditta Marconi Group srl “.
Lo fa sapere Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, sostenendo “la necessità di sopperire in tempi rapidi al grave disagio per gli Agenti Penitenziari, specialmente delle strutture di grandi dimensioni”.
“La fruizione del buono pasto – sottolinea Caligaris – costerà all’amministrazione poco meno del doppio di quanto viene destinato alla spesa della mensa. Per il pasto giornaliero degli Agenti infatti è previsto una spesa di 4euro e 60 centesimi che moltiplicato per 1.000 e per 365 giorni all’anno ammonta a 1 milione 679 mila euro. Costi modesti per un servizio importante. I tempi tuttavia per il ripristino delle mense dovrebbero essere relativamente brevi se sarà ritenuto adeguato il bando già predisposto in vista della scadenza del contratto in essere e se non nasceranno ricorsi. Altrimenti si dovrà aspettare un bel po’. Il nuovo contratto potrebbe aprire la strada all’ingresso nella mensa di prodotti sardi di qualità, come il pecorino, ma occorrerebbe uno sforzo finanziario maggiore da parte dell’amministrazione che potrebbe contribuire così a sostenere un settore in sofferenza in Sardegna”.
“Insomma gli agenti penitenziari dell’isola, complessivamente circa 1.400, non solo sono in numero ridotto rispetto alla popolazione ristretta (2.200 detenuti circa), ma anche privi della mensa. L’auspicio – conclude la presidente di SDR – è che si faccia in fretta”.