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“Garantire il servizio ai pazienti e la continuità lavorativa devono essere gli obiettivi prioritari in questa fase che, finalmente, mette in discussione anni di quasi monopolio da parte di un gruppo aziendale sotto panni associativi che non ha saputo gestire bene la sua attività, scaricandone gli effetti anzitutto sui lavoratori, clamorosamente retribuiti con forti ritardi e spesso maltrattati, cancellando le corrette relazioni sindacali e licenziando i sindacalisti impegnati nella difesa della qualità del servizio e dei diritti dei dipendenti e non allineati ai desideri e alla filosofia aziendali”.
Così il segretario della Cgil, Michele Carrus interviene su una vicenda che considera “vergognosa per l’evidente strumentalizzazione, anche politica, nel tentativo di allarmare i pazienti e i loro familiari, per i quali ciò che resta fondamentale è la continuità delle prestazioni, come infatti ha garantito la Regione”.
Secondo la Cgil i contenziosi possono e devono essere risolti, anzitutto dimostrandone la fondatezza, ma non è accettabile che vengano utilizzati allo scopo di mantenere lo status quo monopolistico a vantaggio di una realtà come Aias, che ha potuto godere, nel tempo, di tante simpatie politiche.
Si assiste invece ad azioni volte a difendere l’azienda quando l’attenzione di tutti deve essere rivolta al servizio pubblico: “Questa è l’unica finalità dell’interruzione della convenzione ventennale, una azione portata avanti con coraggio dalla Regione e sostenuta dal sindacato confederale, che mira a salvaguardare proprio la qualità dell'attività assistenziale e la continuità delle prestazioni ai pazienti, oltre che alla difesa delle professionalità impegnate, che tale attività e qualità garantiscono e il cui rispetto costituisce perciò un elemento fondamentale della vigenza del rapporto convenzionale”.
Il segretario della Cgil sollecita quindi la Regione ad andare avanti in questa direzione, realizzando quel cambiamento atteso da troppi anni e che oggi, finalmente, rappresenta un risultato a portata di mano: “E’ una battaglia che deve andare avanti”, conclude il segretario Michele Carrus, aggiungendo che "la difesa del servizio viene prima di tutto: occorre agire con determinazione e lungimiranza, senza cedere agli allarmismi e alle strumentalizzazioni di chi non vuole cambiare nulla. Non mancano né le strutture pubbliche per i servizi, già concesse in uso a condizioni di favore o gratuitamente ad Aias, né operatori qualificati nel settore che possono, in progresso di tempo, concorrere in regime di accreditamento all'erogazione delle prestazioni – la stessa Aias in condizioni analoghe ad altri potrebbe concorrere, purché si rimetta a posto nella gestione e impari a rispettare i lavoratori - con benefici per tutti, pazienti, famiglie, lavoratori e per tutta la comunità regionale”.