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È una solidarietà unitaria quella che arriva dalle 5mila 600 imprese artigiane galluresi nei confronti dei 1.200 lavoratori di Air Italy che rischiano il posto di lavoro per la liquidazione dichiarata dalla compagnia aerea.
“Sono lavoratori come noi, che soffrono come noi e che da tanti anni come noi combattono per assicurare un futuro onesto e dignitoso alle loro famiglie e al territorio in cui vivono – hanno dichiarato Giacomo Meloni e Federico Fadda, Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Gallura – per questo come artigiani siamo umanamente vicini a tutti coloro che saranno impegnati in una lotta che, senza alcun dubbio e attraverso ogni lecito strumento, dovrà coinvolgere l’intero territorio, a partire dai singoli cittadini per arrivare alla politica, alle Organizzazioni Sindacali e Datoriali, ai rappresentanti istituzionali. Come avvenuto solo pochi anni fa con Meridiana, è un problema che ci investe tutti, anche fuori i confini della Gallura”.
“Come Organizzazione delle imprese artigiane e delle piccole imprese – hanno aggiunto – siamo preoccupati e sensibili rispetto a questa vicenda per tutta questa serie di motivazioni e siamo convinti che la soluzione potrà essere favorita anche attraverso una mobilitazione delle persone, delle imprese e delle istituzioni del territorio gallurese. Dovrà esserci una forte presa di coscienza rispetto al tema dei trasporti, della continuità territoriale, della salvaguardia di settori strategici dell'economia isolana, temi che appartengono a tutti i sardi”.
Per Confartigianato Gallura è necessario “rappresentare tale situazione, a livello nazionale e dell'Unione Europea, con una unità di intenti unica, per arrivare a una soluzione che non sia un “regalo” o un “privilegio” per tappare la bocca a un territorio, ma che serva a dare il senso di una vera volontà di tenere tutta la Sardegna attaccata alla penisola e all'Europa, con fatti concreti e non con parole inutili che ci hanno portato alla situazione attuale”.
“Al contrario – rimarcano Meloni e Fadda – in questo momento il nord est della Sardegna, cittadini e imprese, sono alla mercé dei “venti” dell’economia delle multinazionali che hanno come punto di vista il proprio conto economico e non la garanzia di fornire servizi essenziali a una regione, e che in qualunque momento, possono calare, girare oppure diventare tempesta”.
“Per questo – concludono – facciamo appello alla buona Politica affinché abbia la forza di superare le divisioni di partito per affrontare un tema che rischia di travolgere tutti, mettendo a serio repentaglio l’economia e lo sviluppo dell’Isola”.