Pattada e la poesia sono un binomio inscindibile e riconosciuto. Il paese del Monteacuto, infatti, ha dato i natali ad alcuni fra principali protagonisti della poesia in lingua sarda da Padre Luca Cubeddu a Pedru Pisurtzi, fino a Giovanni Asara Sanna detto "Limbudu".

Di quest'ultimo, il 19 agosto prossimo, ricorrerà il bicentenario della nascita. Un passaggio che il Comune di Pattada e la Pro Loco Lerron celebreranno con un importante ciclo di eventi in programma nelle prossime settimane.

Si parte venerdì 18 agosto alle ore 17 con l'omaggio presso la tomba del poeta nel cimitero comunale. Alle ore 19, presso la Sala consiliare del Comune, si terrà la presentazione dell'ultimo libro dello studioso pattadese Angelo Carboni Capiali dal titolo Giuanne Asara Sanna "Limbudu", 'Aidos de lugore. Un approfondito lavoro di ricerca che ripercorre la vita e le opere di Giovanni Asara Sanna, temuto per il suo stile castigatore che mise in luce le contraddizioni della Sardegna a cavallo fra '800 e primo '900. 

Sabato 2 settembre sarà la frazione di Bantine a ospitare una giornata di musica e poesia. Presso le ex scuole, a partire dalle 18, si esibiranno formazioni di canto a tenore e canto a chitarra.

Sabato 16 settembre, infine, presso l'ex Cinema Santa Croce, andrà in scena la I^ edizione del "Premiu 'e poesia sarda" con tema "Limbudu". Il concorso si articolerà in due sezioni (poesie rimate e in versi sciolti) ed è aperto a tutte le opere inedite redatte in lingua sarda e nelle varianti linguistiche gallurese, sassarese, tabarchino, algherese. La partecipazione è aperta a tutti e gratuita. Le opere, da inviare entro il 18 agosto (qui le modalità), verranno giudicate da un'apposita giuria di esperti. In entrambe le sezioni al primo classificato andrà un premio di 500 euro, al secondo 300 euro, al terzo 200 euro.  

LIMBUDU. Giovanni Asara Sanna, di professione sarto, come ricorda Angelo Carboni nel suo libro Limbudu, 'Aidos de lugore, in qualità di consigliere e assessore comunale di Pattada "poté osservare da una posizione privilegiata fatti e vicende legati al paese e al territorio fra il secondo Ottocento e i primi anni del Novecento".

"Per farlo - spiega Angelo Carboni nel suo libro - utilizzò a lungo lo pseudonimo "Limbudu" (che significa "linguacciuto", ndr), affidando le sue composizioni a persone di fiducia che le diffondessero preservando il suo anonimato".

"Fra i temi toccati dal poeta l'amicizia e l'amore, il rispetto e la giustizia, i mali della vita e quelli de mondo, la ricchezza e la povertà, gli idoli mondani e la fede", ricorda ancora lo studioso pattadese. Nelle sue "invettive" il registro è ora piccante, ora satirico, ora solenne e serioso. Come osservato da Carboni, "non disdegnò di indugiare nel pettegolezzo per alimentare con verve ironica la sua sagace critica sociale".

"Prima di essere il paese del torrone e del coltello a serramanico, Pattada era da secoli culla della poesia in lingua sarda", sottolineano il sindaco di Pattada Angelo Sini e l'assessore alla Cultura Antonella Fiori. "Limbudu ebbe lo straordinario merito di raccontare quanto osservato col rigore di uno storico sebbene, spesso, in maniera dissacrante", proseguono gli amministratori che hanno fortemente voluto le celebrazioni per il bicentenario della nascita del poeta.

"I suoi versi - aggiungono Sini e Fiori - non avevano intenti moralistici, ma erano volti a promuovere una crescita culturale e sociale diffusa. Il progetto del Comune, con gli eventi in programma tra agosto e settembre, è restituire nuova luce e far conoscere meglio la personalità umana e letteraria di un grande della poesia isolana". 

Fra le tante iniziative promosse in occasione della ricorrenza, anche la pubblicazione Caratzas Betadas, curata da Lussorio Cambiganu, che raccoglie l'omaggio in rima rivolto a Limbudu da venti poeti sardi contemporanei"A distanza di due secoli - spiega Cambiganu - la fama di Limbudu non si è ancora spenta. I suoi versi, nel secondo Ottocento, fecero tremare chi sperava di non esserne travolto. Fu un conservatore dai valori solidi, scrisse di tutto e di tutti da profondo conoscitore di quanto accadeva nel suo paese".

Il ciclo di eventi si inserisce nel solco di una lunga tradizione di studi su Limbudu avviata dallo studioso Enzo Espa con la pubblicazione Cantones (1979). Lo stesso Angelo Carboni, con Annales (2007) e l'ultimo lavoro 'Aidos de lugoreha dato un contribuito determinante per suggellare la fama del poeta.