Si è aperto a Sassari il processo a carico di Sara Gaspa, la trentenne di Santa Maria Coghinas che il 6 gennaio scorso, all'interno del tugurio in cui viveva col compagno, in condizioni igieniche estreme, aveva visto nascere e poi morire la bimba di poco più di due chili che portava nel grembo.

L'accusa nei suoi confronti è di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto. Secondo il pm Paolo Piras sarebbero bastati un'ecografia e un parto cesareo per salvare la vita alla bambina.

Oggi il pm e l'avvocato Maurizio Serra, legale dell'imputata, hanno aperto il dibattimento con la presentazione dei testimoni che dovranno essere ascoltati nelle prossime udienze, la prima delle quali è fissata per il 9 novembre.