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La sezione dedicata all’approfondimento del mutuo soccorso darà inizio alla seconda fase del progetto Punto famiglia (tema “Insieme per un welfare comunitario ed inclusivo”), promosso dalle Acli di Oristano e finanziato con le risorse del cinque per mille (annualità 2015).
La finalità principale di questo progetto, che ha una durata di 6 mesi a partire dal mese di gennaio di quest’anno, è quello di riconoscere e sviluppare esperienze di cittadinanza attiva, restituendo valore alle comunità e potenziando i valori e i principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, libertà e interculturalità.
«L’iniziativa sta riscontrando un buon successo – hanno spiegato Carlo Tortora e Daniela Masia, rispettivamente presidente e vicepresidente delle Acli provinciali –. I partecipanti provengono principalmente dal Ghana, dalla Nigeria e dal Senegal. La cosa interessante è come si stia creando una relazione di reciproca conoscenza, per aiutarsi a capire questo periodo storico così importante e delicato, come ogni fenomeno migratorio di dimensioni epocali. La nostra organizzazione incentra da sempre la sua opera nel cuore della comprensione dell’altro, nella formazione della persona e nella solidarietà».
Tra le iniziative già messe in atto, quella dello “Sportello d’ascolto, orientamento e consulenza per immigrati e fasce deboli”, che vede nella veste di responsabili due avvocati del foro di Oristano, affiancati da due figure con esperienze in ambito socio educativo, formativo e di promozione culturale.
Inoltre, lo sportello propone un “Ciclo di incontri Seminariali” mensili per promuovere un welfare comunitario e un’educazione alla cittadinanza attiva globale e interculturale. Tanti i temi già affrontati: da quelli sull’accoglienza e sulle diversità al diritto all’asilo e al lavoro.
Questi percorsi vedono la presenza anche di alcuni ragazzi del Ghana, quasi laureati, che terranno un corso di lingua francese, mentre altri ospiti africani la cui seconda lingua è l’inglese, avranno un ruolo equivalente. «L’integrazione si basa su questo, dimostrare che la conoscenza reciproca fa sparire i timori reciproci – ha rimarcato Elisabetta Fenu (responsabile allo sviluppo associativo delle Acli Oristano)-. Una minoranza degli immigrati desidera rimanere in Sardegna, e si sta impegnando per cambiare il proprio status da semplice profugo a concittadino della nostra terra».
Il progetto terminerà ad aprile con un convegno finale per “promuovere il protagonismo degli anziani e valorizzare l'immigrato come risorsa, e per ricucire le file della società ferita e impaurita” mentre lo sportello proseguirà fino al mese di maggio e coinvolgerà le scuole di diversi centri del territorio.