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Sono passati 110 anni da quel 26 marzo del 1909 quando l’intellettuale Enrico Costa, gravemente ammalato, si spegneva nella sua casa in via Cavour a Sassari all’età di sessantasette anni.
A centodieci anni dalla morte, il Circolo Culturale Aristeo ha deciso di commemorare la figura con una nuova mostra dal titolo “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”, allestita dal 26 marzo al 17 aprile nei prestigiosi ambienti della Biblioteca Universitaria. L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio storico comunale, con il sostegno e il patrocinio della RAS e della Fondazione di Sardegna, e sotto l’egida del comune di Sassari.
La cerimonia di inaugurazione si terrà martedì sera (26 marzo) alle 18.00. In programma gli interventi della direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi e della presidente del Circolo Aristeo, Simonetta Castia. Prevista la partecipazione straordinaria della Corale Luigi Canepa.
L’allestimento, che farà da apripista ad altre interessanti iniziative nelle prossime settimane. arriva dopo una preziosa serie di manifestazioni che in questi anni hanno permesso di riscoprire la figura complessa e multiforme di un personaggio straordinario, trovando il culmine, lo scorso dicembre, nella realizzazione del monumento bronzeo di Piazza Fiume.
L’esposizione comprende una serie di grandi pannelli che ripropongono diverse fasi cronologiche della vita, a partire dal segmento sul giovane Enrico, per approfondirne le passioni, i romanzi e il successo, e poi scandagliare nel suo impegnato ruolo di archivista.
Vengono focalizzati alcuni aspetti della personalità poliedrica di uomo dell’ottocento, l’amore per la città, le tradizioni, il teatro, la musica, l’illustrazione e la letteratura di colui che fu anche fondatore del romanzo storico in Sardegna, nonché maestro ispiratore di Grazia Deledda.
Tra i più interessanti documenti, “Il paracamino”, celebre quadro realizzato nel 1895 per l’Archivio municipale, che ricostruisce in modo emblematico la storia civica attraverso le insegne simbolo delle dominazioni, “Il Sassari”, la monumentale opera che lo scrittore dedicò alla città, e “I giorni e le opere”, una cronologia completa che evidenzia le date e i momenti più significativi, umani e professionali della vita del Costa.
I pannelli più piccoli mostrano invece la versatilità del personaggio, i suoi interessi di etnografo attraverso “L’album dei costumi sardi” e l’ideazione del “Festival dei costumi” che, dedicato alla regina Margherita, più in là diverrà la Cavalcata sarda.
Un altro approfondimento sarà riservato proprio allo scambio epistolare con la sovrana, realizzato grazie all’intermediazione della dama di compagnia, la marchesa Paola Pes di Villamarina.
Spazio anche all’esperienza del giornalista, prima come direttore del periodico “La Stella di Sardegna” e quindi come assiduo collaboratore della Nuova Sardegna, per la quale firmava con l’anagramma “Actos”, e al volontariato laico.
Il suo amore infinito per la musica sarà ripercorso tramite un focus sull’opera “David Rizio”, composta dall’illustre concittadino Luigi Canepa su libretto del Costa, del quale era anche cugino.
Saranno presenti, inoltre, immagine fotografiche inedite e, tra le rarità, il manoscritto autografo di una delle prime opere, “Storia di un gatto” del 1863.