Nei giorni scorsi, la Stazione Carabinieri di Alà dei Sardi ha ricevuto un ordine di carcerazione per l’esecuzione di una pena a carico di due giovani del paese: un 35enne e un 30enne. 

I due, subito rintracciati dai militari del paese, in quel momento coadiuvati anche dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Ozieri, dopo le formalità di rito e l’avviso agli avvocati difensori, sono stati tradotti direttamente presso la Casa Circondariale di Bancali, dove hanno iniziato a scontare la pena inflittagli dalla Corte d’Appello di Sassari pari a due anni e dieci mesi di reclusione per i delitti di violenza privata e rapina in concorso.

I fatti contestati, hanno spiegato i carabinieri - risalgono al novembre 2016, quando i due giovani alaesi, insieme ad alcuni loro amici, avevano portato lo scompiglio in un circolo privato del paese. Una volta all’interno, nonostante non fossero tesserati, avevano inveito contro la barista e l’avevano costretta a servir loro da bere. La ragazza, dopo un iniziale rifiuto, aveva poi assecondato il gruppo di nella speranza di calmarne gli animi e riuscire ad allontanarli quanto prima.

Non accadde perché i giovani avevano iniziato a rompere alcuni bicchieri e le confezioni della merce esposta. Avevano spinto la dipendente con violenza per allontanarla e servirsi da bere da soli. Poi, uno di loro che nel frattempo era uscito all’esterno, aveva interrotto l’alimentazione elettrica del locale agendo sul contatore e a nulla erano servite le veementi proteste della barista che, immediatamente sopraggiunta per verificare cosa fosse accaduto, era stata addirittura bloccata per alcuni minuti fuori dal locale.

Al termine della scorribanda, il gruppo, dopo aver nuovamente inveito contro la donna, aver provocato danni, consumato bevande e cibi, si era allontanato senza pagare il dovuto.

Dopo pochi minuti, però, il gruppo era ritornato sul posto per terminare la propria opera di dissuasione e aveva danneggiato la stufa a pellet e la porta d’ingresso del locale.

Subito erano scattate le indagini da parte dei militari dell’Arma locale e che, alla fine, si erano concluse con l’individuazione di alcuni dei responsabili che erano stati segnalati alla Procura della Repubblica di Sassari. In questi giorni è poi giunto l’epilogo della vicenda penale: il 35enne e il 30enne, dopo due interi gradi di giudizio, sono stati definitivamente condannati.