Rischio decadenza Alessandra Todde: il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d'Appello di Cagliari, guidato dalla presidente Gemma Cucca e composto da sei membri effettivi, ha adottato un provvedimento che contesta dieci pagine e sette punti. I membri del collegio sono Dario De Luca, Maria Luisa Scarpa, Francesco Alterio, Riccardo Fercia, Roberta Asuni e Tullio Conti.

Secondo quanto affermato dal collegio, la documentazione riguardante le spese elettorali della campagna della governatrice non rispetterebbe pienamente le disposizioni stabilite da due leggi, ovvero la legge nazionale 515 del 1993 e la legge regionale 1 del 1994 che ne recepisce le disposizioni.

Inoltre "non risulta essere stato nominato il mandatario, la cui nomina deve ritenersi obbligatoria" ai sensi delle due leggi richiamate. Ancora, si legge nel documento, "non risulta essere stato aperto un conto corrente dedicato esclusivamente alla raccolta dei fondi". E poi, quarto punto, "non risulta l'asseverazione e la sottoscrizione del rendiconto da parte del mandatario che avrebbe dovuto essere nominato".

Secondo il collegio, ancora, "non è stato prodotto l'estratto del conto corrente bancario o postale" e "non risultano dalla lista movimenti bancari i nominativi dei soggetti che hanno erogato i finanziamenti per la campagna elettorale come previsto dalle due norme sopra citate".

E, ancora, non sarebbe chiaro su quale conto siano state indirizzate le donazioni raccolte tramite PayPal durante la campagna, pur essendo somme di modesta entità. Secondo i membri del collegio, il rendiconto elettorale del comitato elettorale del Movimento 5 Stelle, presentato il 23 maggio per rispettare gli obblighi di legge, firmato dal senatore Ettore Licheri e inviato alla Corte dei Conti, non chiarirebbe "se le spese indicate nei documenti depositati riguardino le spese della candidata alla presidenza o la campagna elettorale dei candidati consiglieri sostenuti dal Movimento".

La dichiarazione elettorale presentata riporta "di aver sostenuto spese, come da rendiconto allegato, per complessivi euro 90.629,98 e di aver ricevuto contributi e o servizi per euro 90.670,00". Nel documento il collegio riporta di aver ricevuto i documenti e la relazione della presidente per chiarire i dubbi sollevati, tuttavia ritiene che non siano sufficienti per risolverli.

Contestata fattura Enel

Tra le contestazioni, emerge una fattura del 11 gennaio 2024 intestata alla candidata del M5s, relativa a spese Enel per un importo di 153,16 euro per il locale in via Sidney Sonnino 223 a Cagliari, utilizzato come sede elettorale. Tuttavia, questa fattura non è stata inclusa negli atti prodotti, motivo per cui il Collegio ha deciso di trasmettere il caso alla Procura della Repubblica per ulteriori accertamenti.

L'avvocato Benedetto Ballero, difensore della presidente Todde, ha sottolineato che la fattura è emersa "in un momento successivo" e che tale indagine "non dovrebbe spettare a un organo come il collegio regionale di garanzia".

La revisione di questa fattura e di altri documenti contabili sarebbe stata richiesta dopo che il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis ha ottenuto accesso ai documenti, "Io avevo fatto un accesso agli atti al Collegio di garanzia su tre diverse segnalazioni che avevo ricevuto, con un invito che mi era stato rivolto a esercitare i miei poteri di sindacato istitutivo - ha chiarito il parlamentare azzurro e segretario regionale Fi -.  Sono stato autorizzato ma poi non ho avuto materialmente il tempo per poter visionare gli atti". La richiesta, spiega Pittalis, aveva l'obiettivo di "acquisire elementi di conoscenza su un aspetto che a me interessa anche come capogruppo della Giunta delle elezioni della Camera dei deputati, per capire questo tipo di dinamiche e farne oggetto di studio, di conoscenza, dovendo raccogliere un po' di aspetti che riguardano le leggi elettorali e anche i meccanismi che possono essere emendati in senso migliorativo".

Per il deputato di Forza Italia, politicamente la vicenda è grave perché "non stiamo parlando di un semplice consigliere regionale che può rimanere in carica in attesa dei tre gradi di giudizio", sottolinea.  "Qui stiamo parlando di un consigliere regionale che è anche presidente della Giunta, cioè mentre il consigliere regionale non esercita l'attività di governo, non firma, non decide, non adotta provvedimenti, se all'esito del giudizio definitivo dovesse essere confermata la decadenza, Todde si assumerà la responsabilità degli atti compiuti nel frattempo, perché tutto verrebbe travolto dalla invalidità e dalla illegittimità. Non si sottovaluti la gravità delle conseguenze", è il giudizio politico del parlamentare.

"La decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale sulla decadenza di Alessandra Todde dalla carica di consigliere regionale, e dunque anche da quella di presidente della Regione Sardegna potrebbe avere effetti deleteri per gli interessi del territorio e della collettività. - ha affermato attraverso una nota il deputato di Forza Italia e segretario regionale della Sardegna -. Stante la decadenza, infatti, ostinarsi a proseguire in tale incarico comporterebbe inevitabilmente l'adozione di provvedimenti illegittimi, con gravi ripercussioni non solo sulla correttezza dell'azione di governo, ma soprattutto sui cittadini. La Sardegna rischia di perdere tempo e opportunità. Invitiamo, pertanto il presidente Alessandra Todde a non sottovalutare la gravità della situazione e a fare un passo indietro, nel rispetto del provvedimento del Collegio regionale di Garanzia, restituendo la parola agli elettori".