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Clamorosa protesta degli operatori balneari di Alghero. I titolari degli stabilimenti, quelli delle attività ricettive, alcuni esponenti politici di opposizione e numerosi cittadini hanno bloccato il camion che andava e veniva dal centro di stoccaggio di San Giovanni, dove da anni le alghe vengono depositate per l'estate, arrivando ormai a comporre una montagna di quasi due metri d'altezza per diverse centinaia di metri di spiaggia.
"Ogni inverno il mare deposita la posidonia naturalmente, questa operazione che in primavera ci costringerà a sostenere un costo esorbitante per rimuoverla di nuovo non ha senso", dicono arrabbiati gli imprenditori. Al di là dei costi e dei dubbi sulla sensatezza di rimuovere e riposizionare ogni anno tonnellate di materiale spiaggiato, c'è un problema ambientale.
"Nel centro di stoccaggio viene accumulata la posidonia e tutto ciò che in estate viene rimosso dalle spiagge, comprese cicche e altri rifiuti - denunciano i balneari - queste alghe sono veleno, contengono microplastiche e non possono essere ridistribuite sul litorale di Alghero".
Quanto all'ipotesi di farle rimuovere dagli imprenditori agricoli e usarle nei campi, "è un'eresia - replicano gli imprenditori - sono rifiuti speciali, la Regione deve rimuovere la posidonia una volta per tutte e destinarla agli impianti a biomasse", insistono. Ultimo problema, il danno d'immagine. "I turisti trovano le spiagge in queste condizioni e scappano o avviano azioni legali - spiegano - il litorale è la principale ricchezza di Alghero, va tenuto come il salotto di casa".