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“Chiedo che vengano pesati i contenuti della politica linguistica regionale invece che il lapsus intercorso in un momento di concitazione durante un intervento in Aula”, dichiara l’assessore Claudia Firino a proposito della lingua catalana di Alghero erroneamente definita variante del sardo.
“Con l’approvazione delle Norme di attuazione dello Statuto per il trasferimento delle funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche, abbiamo aperto una politica linguistica strutturale e autonoma che tutela la lingua sarda in tutte le sue varianti, il catalano di Alghero, il sassarese, il gallurese e il tabarchino”, spiega la titolare della Giunta Pigliaru, aggiungendo che finanziamenti nazionali e risorse saranno in tal modo incanalati verso una programmazione mirata alla realizzazione di obiettivi, indirizzi e priorità stabiliti a livello regionale.
“A luglio e sino a pochi giorni fa – prosegue Firino – la Biblioteca regionale ha ospitato, su iniziativa di questo Assessorato, la mostra ‘Català, llengua d’Europa’, nell’ambito delle attività relative allo Sportello linguistico regionale, curata e organizzata dalla Direcció General de Política Lingüística del Departament de Cultura de Catalunya, in collaborazione con la Generalitat de Catalunya a l’Alguer. Proprio per l’esposizione in Sardegna, sono stati confezionati due nuovi pannelli nella variante algherese del catalano in cui si descrive la storia della lingua catalana di Alghero a partire dal suo arrivo nel XIV secolo, e si riporta la norma in favore delle lingue minoritarie della Costituzione Italiana, le leggi nazionali e della Regione Sardegna e lo Statuto del Comune di Alghero. Meno di un mese fa, inoltre, io stessa ho presentato al Alghero il progetto dello sportello linguistico ai fini del censimento degli insegnanti bilingue, per attivare un’efficiente politica linguistica nel mondo scolastico. Come risaputo, la politica linguistica punta in modo speciale sulle scuole e così abbiamo ritenuto di dover procedere anche con il catalano di Alghero”.