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Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Gianmarco Manca, ma il suo ricordo resta vivo nella memoria di chi l’ha conosciuto e di chi ha seguito la sua storia, cogliendo il senso del suo sacrificio e della sua nobiltà d’animo.
“Per non dimenticarti, perché è bello ricordarti”: così oggi, con la Santa Messa celebrata nella parrocchia di Santa Maria Goretti, la mamma Pierina e la sorella Antonella, insieme all’Associazione Nazionale Alpini, stretti in preghiera, hanno ricordato Gianmarco.
Quel terribile 9 ottobre 2010 furono quattro i militari italiani uccisi in Afghanistan a seguito dell'esplosione di un potentissimo ordigno rudimentale. Erano le ore 9:45 locali, le 7:45 in Italia.
I soldati viaggiavano su un blindato Lince nel distretto di Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah.
Tra le quattro vittime dell’imboscata c’era anche il primo caporal maggiore Gianmarco Manca, algherese di 32 anni, della Brigata Alpina Julia, 7° Reggimento Alpini di Belluno.
“Dieci anni frade me. Mi manchi come il primo giorno. È un dolore che mi lacera l'anima. Sono a metà senza te”, scrive oggi la sorella.