La Corte d'assise d'appello di Sassari, riformulando parzialmente la sentenza di primo grado, ha condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione Paolo Ledda, il farmacista 56enne che il 19 giugno 2019, ad Alghero, con una bomba fai da te cercò di far saltare in aria il palazzo di via XX Settembre dove ha sede l'agenzia Unipol-Sai.

Sconto di pena dunque per l’uomo al quale, in primo grado, erano stati inflitti 12 anni. Oggi i giudici di appello hanno accolto la richiesta del procuratore generale, in seguito all'esito della perizia psichiatrica collegiale sollecitata dagli avvocati difensori Danilo Mattana e Bastianina Cocco. Gli stessi avevano chiesto l'assoluzione di Ledda, sottolineando che la relazione dei periti ha riconosciuto per l'imputato un vizio parziale di mente.

La Corte ha inoltre respinto la richiesta della difesa di concedere a Ledda gli arresti domiciliari da scontarsi in una struttura residenziale psichiatrica per adulti di tipo intensivo, come suggerito nella perizia dove si indica un percorso riabilitativo residenziale personalizzato, predisposto dal centro di salute mentale competente. "Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, perché la misura della riduzione di pena concessa non ci sembra adeguata - commentano i legali di Ledda - Per quanto riguarda la mancata concessione degli arresti domiciliari con l'inserimento in una struttura psichiatrica per adulti, ci riserviamo il ricorso al Tribunale del riesame".