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Di seguito la lettera indirizzata a Lara Comi (Pdl) scritta dall'ex consigliere comunale di Alghero Valdo Di Nolfo:
<font color="#000000">"Cara On. Europea Lara Comi, a scriverLe è Valdo di Nolfo, per sei anni Consigliere Comunale della splendida cittadina di Alghero, nella costa nord ovest della Sardegna e sono sicuro che Lei si immagina già perchè le indirizzo queste righe. </font>
<font color="#000000">Premetto di non aver potuto seguire la trasmissione in diretta dato che, nonostante la mia zona non sia stata una delle più colpite dalla pioggia, quella mattina il segnale televisivo era saltato, insieme con quello telefonico. Già in serata, però, non ho potuto far a meno di notare il clamore suscitato dalle sue parole che rimbalzavano tra le testate giornalistiche locali - poi anche nazionali - e i social network. </font>
<font color="#000000">«Sardi morti perché ignoranti», questo uno dei titoli che è andato per la maggiore. Sbalordito dall’efferatezza di tale espressione, ho sùbito verificato on-line il passaggio incriminato. Riporto la sua affermazione parola per parola: «Mi permetta, ma quella persona che è andata nello scantinato, nel momento in cui c’era l’alluvione, ma le sembra il caso? Qui manca un’educazione, come nel momento in cui c’è un terremoto uno va in ascensore, sappiamo che è pericoloso! Manca l’abc, manca l’educazione!». </font>
<font color="#000000">Ora, come in molti le hanno già fatto notare, se a loro mancava l’educazione, lei difetta di conoscenza dei fatti, oltre che di semplice umanità e forse anche dell'intelligenza per comprendere l'accaduto: la famiglia di Arzachena si trovava in quello scantinato, perché quello scantinato era la propria residenza. Senza un contratto di locazione residenziale, senza un certificato di abitabilità. La forza dell’acqua li ha sorpresi, intrappolati, uccisi. Non c’è stato niente da fare. E non sono, come lei saprà, le uniche vittime: c’è chi è morto perché debole, anziano, solo. C’è chi è morto col figlio di due anni in braccio, mentre aspettava i soccorsi. C’è chi è morto nei campi e c’è chi è morto in uniforme, per scortare un’ambulanza. Saranno le procure a stabilire i perché di ogni singola, tragica morte. </font>