Il 9 ottobre 2010 furono quattro i militari italiani uccisi in Afghanistan a seguito dell'esplosione di un potentissimo ordigno rudimentale. Erano le ore 9:45 locali, le 7:45 in Italia.

I soldati viaggiavano su un blindato Lince nel distretto di Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah.

Tra le quattro vittime dell’imboscata c’era anche il primo caporal maggiore Gianmarco Manca, algherese di 32 anni, della Brigata Alpina Julia, 7° Reggimento Alpini di Belluno.

Da quel giorno sono trascorsi 9 anni e in questo giorno il pensiero e l’abbraccio va a mamma Pierina e ad Antonella, sorella di Gianmarco, anche lei militare e in forza alla Brigata Sassari.

In questa giornata il ricordo del giovane militare ci viene regalato dall’amico Adriano: “Ci facevi sorridere, ci facevi sollevare il pensiero e vivere anche solo per un momento una vita più leggera, più spensierata, senza il peso di un carico perenne da trascinare, che non si riesce sempre a stringere tra le dita, o a nascondere tra le idee e viene a cadere tra un passo e l'altro, e condiziona sempre il cammino. Si ci facevi sorridere e sentirci a casa, non è da tutti, non è da tutti saper far cadere le barriere di una vita, le frontiere personali con leggerezza, mai superficiale, mai stupida.

Ti ricorderemo sempre come chi regala bellezza, allontana le cose brutte, le convenzioni, le gabbie in cui viviamo. Chi non bada agli equilibri fasulli o ipocriti che ci imponiamo tutti, come chi ci sarebbe sempre stato. Ci accompagni anche oggi e ci lasci come sempre un sorriso”.

Per ricordare Gianmarco e un altro militare algherese, Ivo Scapolo (perse la vita nel 1940, durante la seconda guerra mondiale), sabato prossimo, 12 ottobre, si terrà una solenne celebrazione nella chiesa di Santa Maria Goretti, alle ore 10:30. Successivamente gli sarà reso onore presso il monumento di Viale della Resistenza.