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"Non si arrestano gli spudorati interventi abusivi sul promontorio di Capo Caccia, ad Alghero. Su comunicazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, inviata anche alla Procura di Sassari, il Comune di Alghero ha emanato l'ordinanza di sospensione dai lavori e di ripristino ambientale per l'avvenuta realizzazione di lavori in assenza di alcuna autorizzazione sul litorale di Capo Caccia - Pischina Salida".
Lo denuncia il gruppo di intervento giuridico in una nota. Gli accertamenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, secondo quanto riferisce l'associazione ecologista, pronta a costituirsi in un eventuale procedimento penale, "hanno riscontrato la realizzazione abusiva di un muro di recinzione costituito da 4 file di blocchi cementati disposte su 9 arcate di un portico-passeggiata di altrui proprietà; la modifica permanente della morfologia di un tratto di terreno/stradello rispetto all'originario piano di campagna, a seguito di interventi nel sottosuolo per adeguamento di tratti di canalizzazioni, tubazioni e cavi interrati per le reti di distribuzione locale e di fognatura, che non prevedevano alcuna modifica morfologica, mediante riempimento e stesura di terre e rocce da scavo frammiste a rifiuti derivanti da demolizioni, su una superficie totale di circa 400 mq. circa".
Nello specifico, "le opere risultano effettuate in assenza di titolo edilizio ed in assenza della propedeutica autorizzazione paesaggistica". Pertanto, oltre alle conseguenze penali, entro 90 giorni dalla notifica dell'ordinanza le opere dovranno esser demolite e l'ambiente ripristinato.
"A quanto pare, si tratta di un nuovo tentativo di stravolgimento del sito di grandissima importanza naturalistica e paesaggistica - dice il Grig nella nota - Infatti, agli inizi di dicembre 2020 sfacciatamente era stato realizzato il disboscamento totale effettuato su un bosco misto di ginepri e conifere eseguito per una porzione di circa un 6000 mq, in assenza di qualsiasi autorizzazione paesaggistica ed anche della valutazione di incidenza ambientale (Vinca). L'area era stata posta sotto sequestro preventivo da parte del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, per evitare che il danno ambientale fosse ancora maggiore".