"Quello lì ha rovinato mia figlia e alla fine me l'ha anche ammazzata. Speriamo che Dio gli faccia fare la stessa fine". Non lasciano spazio al perdono le parole di Raimonda Delogu, la mamma di Speranza Ponti, la 50enne originaria di Uri morta il 5 dicembre 2019 ad Alghero. E' il suo fidanzato Massimiliano Farci, 54enne di Assemini, l'indiziato numero uno per la scomparsa della donna, accusato dal sostituto procuratore Angelo Beccu di averla uccisa per impadronirsi dei suoi risparmi. Davanti alla Corte d'Assise di Sassari, dove si sta celebrando il processo, oggi sono iniziate le deposizioni dei testi. 

La mamma della vittima, assistita dall'avvocato Stefano Carboni, insieme con la famiglia si è costituta parte civile, e rispondendo alle domande del pm e degli avvocati ha esternato il proprio rancore nei confronti dell'imputato. "Speranza amava vivere, aveva tanti progetti, non ha mai manifestato intenzioni suicide, e chi sostiene queste cose sta compiendo un altro omicidio", ha detto davanti alla Corte presieduta dal giudice Massimo Zaniboni. 

Dello stesso avviso il marito, padre della defunta, Salvatore Ponti. "Nostra figlia era una persona allegra e da quando era tornata in Sardegna, dopo 22 anni trascorsi a Genova, era felice, diceva che ad Alghero stava bene e che lì avrebbe voluto trascorrere tutta la vita", ha affermato guardando negli occhi Massimiliano Farci, seduto in aula accanto al suo avvocato Daniele Solinas. I genitori della donna hanno raccontato alla Corte di essere andati a trovare la figlia l'8 dicembre 2019, nella pizzeria di Alghero gestita da Farci, dove lei lavorava. 

"Abbiamo portato le paste, volevamo farle una sorpresa. Ma lei non c'era. Quando questo energumeno ci ha visto è impallidito, non è stato gentile come sempre, era strano - ha spiegato il papà -. Ci ha detto che Speranza se n'era andata, che si era stufata. Ha detto che la sera stessa sarebbe partita per Barcellona perché non voleva più stare lì". Farci, che sta già scontando un ergastolo per il delitto della Lotus Rossa, in cui nel 1999 fu ammazzato l'imprenditore Renato Baldussi di San Sperate, si è sempre dichiarato innocente. 

Agli inquirenti ha raccontato che Speranza si è suicidata e che lui ha nascosto il corpo per paura di non essere creduto. Il cadavere della donna, su indicazione dello stesso Farci, fu trovato a quasi due mesi dalla scomparsa, nascosto fra le erbacce su una collina alla periferia di Alghero. La sfilata in tribunale dei 26 testimoni continuerà per più udienze: fra di loro anche la sorella di Speranza e il marito Manlio Prainito, costituitosi anche lui parte civile con l'avvocato Edoardo Morette.