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Abbiamo capito già da tempo che dal punto di vista organizzativo siamo davvero messi male.
Ma che non si riesca neppure a fare quel poco, che non richiede grande dispendio di energie a fronte della serenità delle persone, ci fa davvero arrabbiare.
Ed è ciò che è successo oggi a decine di algheresi: lasciati sotto la pioggia abbondante aspettare il proprio turno per accedere al laboratorio analisi dell’ospedale civile.
L’immagine in copertina è esemplificativa: troppi appuntamenti alla stessa ora e troppe persone assiepate davanti al nosocomio.
“Con questo diluvio dobbiamo restare fuori accalcati, aspettando che ci facciano entrare. Ci saranno almeno quindici persone che hanno l’appuntamento alla stessa ora”, ci racconta una signora in fila. “Non si può pretendere che d’ora in poi le persone stiano fuori”, sottolinea la paziente.
Considerata la necessità di garantire il distanziamento sociale e le lunghe attese, perché non allestire una tenda antistante il Laboratorio e offrire così un'utile copertura?
“Non possiamo stare dentro, ma poi siamo tutti ammassati fuori. Che senso ha?”, domanda la signora che spiega ancora: “Quando arrivi in ospedale entri dall’ingresso principale dove ti misurano la temperatura e ti danno un bigliettino con scritto ‘ok’. Poi esci nuovamente e ti dirigi al laboratorio analisi e aspetti lì. Con le giornate di pioggia non si possono lasciare in questo modo in attesa giovani e soprattutto anziani”.
Infine, l’appello, al quale ci uniamo: “Non si può sempre fare finta di nulla, qualcuno deve fare qualcosa”.