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La conclusione dell'amministrazione di sinistra è la naturale conseguenza della litigiosità politica, legata a incarichi, poltrone e ambizioni personali fra i partiti e gli uomini che la componevano, ma sopratutto è il frutto della inerzia e della incapacità di amministrare, di dare risposte ai bisogni quotidiani dei cittadini e di prospettare una strada per realizzare un futuro di crescita e di sviluppo per la città.
L'esperienza della sinistra al governo di Alghero è finita per la spinta dell'opinione pubblica e per essere stata schiacciata dal peso stesso della propria incapacità di corrispondere, anche in minima parte, al mandato e alla fiducia che aveva ricevuto solo un anno e mezzo fa. Questo fallimento, del quale Alghero pagherà le conseguenze a lungo, non è addebitabile ad una sola persona ma è ascrivibile a tutta la compagine politica che insieme al sindaco aveva preso verso Alghero impegni che sono stati tutti disattesi.
Adesso per chi ha a cuore Alghero non è il momento dei festeggiamenti, piuttosto è necessario guardare in faccia la realtà, rimboccarsi le maniche da subito e affrontare gli immensi problemi nei quali la città è stata lasciata. È necessario che tutte le forze politiche e sociali che desiderano contribuire a far risollevare la città uniscano le forze e le idee per indicare, già al commissario che sarà nominato, la direttrice di marcia verso la quale indirizzare la città.
È necessario ricominciare dalle cose da fare, dagli atti concreti che sono necessari per non aggravare ancora di più una situazione già molto compromessa. I problemi da affrontare cui dare una soluzione sono talmente tanti che c'è e ci sarà bisogno dell'impegno di tutti. Per questo è necessario istituire un "tavolo delle idee e delle cose da fare" che riunisca, attorno alle cose concrete, tutte le energie di cui la città dispone. Per affrontare un momento come questo c'è bisogno della massima unità e della massima condivisione di intenti, non c'è spazio per egoismi di partito o di parte, per furbizie o calcoli personalistici, ma piuttosto è indispensabile condividere le cose da fare e attivarsi per farle.
C'è bisogno di riattivare con immediatezza un confronto con tutte quelle istituzioni che possono assumere atti e provvedimenti che riguardano la situazione attuale della città; Governo Nazionale, Amministrazione Regionale, Provincia ed ogni altra istituzione che abbia competenze dirette, devono essere chiamate a responsabilità, sollecitate e coinvolte rispetto alle necessità e sui problemi che Alghero ha in questo momento.
Il Commissario che sarà nominato dovrà essere "accompagnato" verso le decisioni che dovrà assumere su un percorso che nasce dalle reali emergenze della città, in modo che anche questo periodo amministrativo non sia improduttivo. Nel frattempo il primo dovere da parte delle forze politiche e sociali deve essere quello di ritrovarsi attorno a comuni valori fondanti, alla solidarietà, alla condivisione di prospettiva politica ed amministrativa che ponga al centro dell'attenzione Alghero e che sono necessarie per affrontare la prova del governo dei difficili problemi che propone l'amministrazione di una città complessa come la nostra, ma il dovere principale deve essere quello di prospettare, con coraggio e lungimiranza, una nuova fase di sviluppo aperta a tutti ed in particolare ai giovani, nella quale si possa credere, riconoscersi e trovare la voglia di investire le proprie energie e proprie idee.
Insomma visto il momento drammatico che famiglie, imprese, realtà sociali stanno attraversando non è davvero il momento dei festeggiamenti, ma allo stesso tempo è importante dimostrare che unendo le