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Nella serata di ieri, 25 maggio, la pattuglia marittima con la M/V Barracuda, impegnata nel controllo del tratto costiero della baia di Porto Conte, ha avvistato un retino che galleggiava sostenuto da un rudimentale galleggiante a poche decine di metri dal promontorio di Capo Caccia, nel versante Ovest dell’isola della Foradada.
Al suo interno vi erano 13 piccole aragoste pronte per essere immesse nel mercato clandestino.
Quando l’animale non raggiunge i 9 centimetri del carapace, oppure se le femmine hanno le uova, è assolutamente vietato catturarlo e venderlo.
Gli autori del reato, probabilmente allarmati dalla presenza della pattuglia forestale, hanno pensato bene di liberarsi del prezioso carico per sfuggire al controllo e poi sarebbero andati a riprenderlo in tutta calma. I forestali conoscono bene questi sotterfugi che attuano diversi pescatori, sia professionisti che sportivi, quindi hanno provveduto a perlustrare tutta la zona.
Dopo i rilievi, i forestali hanno liberato le aragoste nella riserva integrale di riproduzione al largo di Capo Caccia dove, si spera, avranno qualche maggiore possibilità di sopravvivere.
Trattandosi di una specie di cui è vietato il prelievo assoluto dentro l’Area Marina Protetta, i responsabili, se trovati anche in possesso di un solo esemplare, andrebbero incontro a una denuncia penale, il sequestro e confisca degli attrezzi e sanzioni pesantissime.
Della vicenda accaduta ieri è già stata messa al corrente la Magistratura.