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E' stato inaugurato il 22 settembre scorso il Complesso di Santa Chiara, nuova sede della facoltà di architettura e della biblioteca comunale di Alghero.
Ma quella struttura, nel cuore del centro storico catalano, ha messo in risalto l’indifferenza, perché di questa si tratta, degli addetti ai lavori nei confronti delle persone disabili.
Infatti, in quella stessa struttura, mancano passaggi e ingressi per le persone che hanno difficoltà motorie.
Alla mail della nostra redazione è giunta una lettera di una signora che chiede, a chi compete, di non trasferire la biblioteca comunale, oggi situata in Via Mazzini, nel Complesso di Santa Chiara.
Di seguito la missiva in questione:
"Io sottoscritta Gino Lilliana invalida ed affetta da grave difficoltà di deambulazione mi rivolgo alle SS.LL. perché il previsto trasferimento di sede della Biblioteca Comunale di Alghero da viale Mazzini n.184 al Complesso S.Chiara in zona interdetta al traffico ed alla sosta delle auto c/o il centro storico di Alghero, sia revocato consentendo che la stessa rimanga nell’attuale sede.
La richiesta è formulata a mio nome ma anche nell’interesse di tutte le persone come me, diversamente abili, con difficoltà di deambulazione, anziane, da anni appassionate fruitrici del Servizio Bibliotecario di Alghero.
Noi infatti saremmo, di fatto, gravemente pregiudicati nella possibilità di continuare a recarci c/o la Biblioteca Comunale, qualora la stessa, con noncuranza delle esigenze delle fasce più deboli, fosse illogicamente trasferita dall’attuale sede, ubicata in viale Mazzini n.184, posta su un unico livello, facilmente raggiungibile anche in auto, parcheggiabili nei suoi pressi in spazi liberi o nei parcheggi della Conad, in concomitanza con l’effettuazione della spesa giornaliera, alla nuova sede del Complesso S.Chiara, in una zona isolata, interdetta al traffico ed alla sosta delle auto c/o il centro storico di Alghero, di fatto irraggiungibile per soggetti nella nostra situazione e dislocata su un antico stabile su più livelli, prevedibilmente ricco di altre barriere architettoniche.
A nome di tutte le suddette persone un solo accorato appello “non toglieteci anche questo”!