Si parte giovedì prossimo, 16 luglio, con il primo appuntamento di “NUR”, il festival proposto dal Teatro d'Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios, realizzato in collaborazione con la Cooperativa SILT e il contributo della Fondazione Alghero e del Comune di Alghero.

Otto gli spettacoli, che avranno luogo nella straordinaria cornice del Nuraghe Palmavera, in scena dal 16 luglio al 27 agosto e che coinvolgeranno sei compagnie teatrali sarde (oltre il Teatro d'Inverno, Abaco Teatro di Monserrato, Teatro Bocheteatro Nuoro, L'Effimero Meraviglioso di Sinnai, il TSE - Teatro del segno di Cagliari e il Teatro Tragodia Mogoro).

A inaugurare il festival ad Alghero sarà lo spettacolo “Ottavio Bottecchia”.

Il costo del biglietto per gli adulti è di 10 euro, sono previsti sconti famiglie, per i bambini fino ai 6 anni l’ingresso è libero, dai 7 ai 12 anni il costo è di 5 euro.

È possibile anche acquistare l’abbonamento (40 euro) valido per 5 spettacoli a scelta.

Con lo stesso ticket sarà possibile visitare il complesso nuragico.

In rispetto delle norme sanitarie e dati i posti limitati si consiglia di prenotare. Per info e prenotazioni: 3885721808 o 3338578630

L’assessore del Turismo di Alghero Marco Di Gangi. L’esponente della Giunta Conoci ha parlato delle difficoltà che il Comune sta riscontrando per le normative anti Covid. Organizzare degli eventi, infatti, come spiegato dall’assessore, richiede un impegno oneroso, che oggi lo stesso Comune non è in grado di affrontare. “Questo festival – ha detto in conferenza stampa – rappresenta un segnale di speranza. Abbiamo cercato di mettere in campo una formula e di raccogliere nuove proposte, creando una rete di iniziative”.

Di Gangi ringrazia la presidente della cooperativa Silt Giovanna Tanda che ha in gestione il sito archeologico “è stata la prima a credere fortemente in quello ‘spazio’”.

Giuseppe Ligios. Il direttore artistico del Festival ha parlato direttamente agli algheresi e ai sardi in generale. La pandemia ha messo in ginocchio il turismo, ma possiamo trovare una nota positiva: “Può essere un’occasione per riappropriarsi del nostro territorio, per scoprirlo e conoscerlo. Ci sono quei luoghi che magari diamo per scontati, ma che non lo sono.  “NUR” non cerca connotazioni di genere, non vuole etichette, ma è piuttosto un invito ad esserci, a partecipare, a ritrovarsi nel piacere di condividere un luogo, assaporare la bellezza di un racconto, il profumo di una storia che appartiene a noi tutti. È una “intersezione” con le realtà del territorio, un dialogo con operatori culturali e le istituzioni per la valorizzazione congiunta del territorio”.