Alla Sardegna possono essere assegnati in totale 3.240 migranti. Attualmente risultano presenti in Sardegna 2.469 profughi dislocati presso le 61 strutture del territorio della Regione.

 

QUOTE. I migranti che arrivano in Italia (89.083 dal 1 gennaio al 31 luglio 2015) sono suddivisi tra le regioni secondo quote definite dal Ministero dell’Interno, a seguito della Intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato – Regioni nel luglio 2014. Alla Sardegna è stata assegnata una quota pari circa al 2% del totale della popolazione migrante presente sull’intero territorio nazionale. Una delle percentuali più basse d’Italia, equiparata a Umbria, Abruzzo e Trentino e sotto le quali stanno solo Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. La Sicilia primeggia con il 16%, seguita dal Lazio (9%), Toscana ed Emilia Romagna (6%). Anche sul fronte degli sbarchi, la Sardegna ha accolto solo l’1,5% degli sbarcati in Italia, dal 1 agosto 2014 al 31 luglio 2015, a fronte del 65,4% della Sicilia e del 19,6% della Calabria. Se fino alla fine dello scorso mese di maggio, la maggior parte dei cittadini stranieri arrivati in Sardegna era stata trasferita dalla Sicilia con aerei messi a disposizione dal Governo italiano, negli ultimi casi i migranti sono stati trasferiti sull’Isola tramite nave.

Il 13 agosto 2015 il Ministero ha previsto un incremento delle quote per tutte le regioni, con l’esclusione di quelle che già avevano un numero di presenze superiori alle quote previste. Alla Sardegna sono state assegnate ulteriori 1078 unità. La quota relativa è così passata al 2,96%. Alla Sardegna possono dunque essere assegnati in totale 3240 migranti. Attualmente risultano presenti in Sardegna 2469. 

ASILO POLITICO. Anche in Sardegna, molti migranti presentano richiesta di asilo politico. Le domande sono esaminate dalle Commissioni territoriali in un termine medio di sei, sette mesi. La maggior parte di queste sono respinte (circa l’80%). In tal caso è praticamente automatica l’impugnazione innanzi al Tribunale, con la conseguenza che la permanenza, che dovrebbe essere limitata a un periodo di qualche mese, può arrivare anche sino a due anni. Considerati i ritardi della Commissione nell'esamina le richieste di asilo e l'impegno della Prefettura per accelerare i tempi, la Regione si impegna a verificare la tempestività sulle pratiche amministrative nonché l'assistenza prestata agli stessi richiedenti asilo.

PROCEDURE. È in capo alle Prefetture (in particolare quella di Cagliari) la competenza primaria con compiti di coordinamento e controllo in relazione a tutte le singole fasi. All’arrivo in Sardegna, si attiva un protocollo operativo che disciplina attività e compiti che le singole componenti istituzionali e del volontariato sono chiamate a svolgere. La Regione ha più volte richiesto l'attivazione, con risorse adeguate, di un hub di appoggio nell'area di Cagliari per poter effettuare i controlli nelle prime 72 ore senza dover spendere risorse per strutture semovibili che, comunque, fino ad ora hanno funzionato con efficienza grazie a perfetto coordinamento;

STRUTTURE PER LA PRIMA ACCOGLIENZA. La Sardegna accoglie queste persone in 61 strutture temporanee selezionate tramite procedure di evidenza pubblica e, pertanto, sono solo quelle che rientrano nelle graduatorie relative ai bandi pubblicati dalle Prefetture provinciali per la gestione dell’accoglienza dei migranti nell’Isola. La ripartizione a livello regionale è fatta dalla Prefettura di Cagliari, la divisione nelle singole strutture è fatta dalle prefetture.