In realtà, l’allarme bomba o presunto ordigno esplosivo davanti al Palazzo di Giustizia, altro non era che uno stupido ‘gioco’ di chi si è divertito unicamente a seminare il panico.

Una chiamata al 113 di buon mattino segnalava il posizionamento di materiale esplodente, che allo stato attuale è all’esame degli Artificieri della Polizia, con l’ausilio delle Unità Cinofile, Carabinieri e altre forze dell’ordine.

Cautelativamente tutta la zona è ancora interdetta per consentire agli esperti di verificare l’eventuale traccia di ‘bombe’ artigianali o eventuali materiali pericolosi. Unica certezza, almeno per ora, è che tutti i parcheggi sono vuoti, le aule del Tribunale e i vari uffici pressoché deserti per questioni di sicurezza.

La cronaca  

Questa mattina, intorno alle 7, una chiamata al 113 fatta dal personale di vigilanza Alarm System del Palazzo di Giustizia, ha allertato la Polizia sulla presenza di una manufatto collocato a ridosso di una delle colonne prospicienti l’edificio. Sull’oggetto, un foglio con su  scritto “Attenzione seconda bomba”. Immediatamente sono intervenuti gli agenti della Squadra Volanti, per circoscrivere la zona e consentire a Polizia Scientifica, Artificieri, Cinofili e personale Digos di operare in sicurezza. Gli artificieri hanno provveduto a neutralizzare il manufatto, distruggendolo con lo strumento del cannoncino ad acqua.

La Polizia Scientifica ha effettuato tutti i rilievi del caso e gli Artificieri analizzeranno i frammenti dell’oggetto per stabilire se si trattasse di un ordigno o no e se questo (eventualmente) potesse essere effettivamente idoneo all’esplosione.

Contemporaneamente sono stati effettuati i controlli all’interno del Palazzo per scongiurare la presenza di ulteriori manufatti, vista anche la telefonata anonima ricevuta al centralino del tribunale che allertava sulla presenza di un’altro ordigno. L’accertamento di ciò ha dato esito negativo e, una volta terminate completamente tutte le operazioni, il Palazzo di Giustizia, fatto precedentemente evacuare, è stato riaperto al pubblico. Le indagini verranno svolte investigatori della Digos, con l’esame accurato dei frame video delle telecamere circostanti all’edificio.

(in basso, l'immagine di Ansa Sardegna, mostra l'involucro rinvenuto all'esterno del Tribunale di Cagliari)