PHOTO
È allarme cornacchie anche nel Nord Sardegna. La denuncia arriva dalla Coldiretti che rimarca la perdita la devastazione dei campi di angurie ad Alghero, Sorso, Valledoria e nel territorio circostante.
Una situazione che, sottolineano, sta mandano in fumo ore ed ore di lavoro e sacrificio. Interessate anche le piantagioni di meloni e le vigne con perdite , aggiungono da Coldiretti, incalcolabili e che si vanno a sommare alle calamità naturali che quest’anno si sono materializzate in questi stessi territorio nelle vesti del vento salino che ha bruciato le coltivazioni ed in particolare i vigneti, in autunno era stata la volta del tornado e della grandine. Alle cornacchie si va ad aggiungere anche quello dei cinghiali.
“C’è tanta rabbia tra gli agricoltori che proprio nel momento del raccolto assistono impotenti alle razzie delle cornacchie che buttano al vento investimenti e lavoro. Non si sono neppure programmati gli abbattimenti selettivi che dove sperimentati qualche risultato l’hanno dato”, ha dichiarato il Direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti.
“Non si può continuare a tergiversare e assistere passivi agli assalti dei selvatici che ormai sono fuori controllo – rincara la dose Battista Cualbu, presidente Coldiretti Nord Sardegna -. Occorre prendere delle decisioni immediate e strutturali che diano risposte concrete. Chi risarcisce le imprese agricole di queste perdite? Come possono programmare e sottoscrivere accordi con i fornitori? Come possono essere competitivi? È un problema serio che riguarda tutti i settori agricoli e tutto il territorio sardo. Oggi sono le cornacchie che stanno tormentando e danneggiando le aziende in diversi territorio, dal nord al sud Sardegna, domani saranno i cinghiali, da altre parti i cervi, oppure i cormorani e altri selvatici”.