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I segnali di ripresa presentatisi nell'Isola, prima dell’emergenza Covid-19, saranno purtroppo annullati dai disagi creati dalla pandemia in questi mesi. La Sardegna aveva il 70% rispetto alla media del Pil europeo, e figurava al 177esimo posto nella classifica delle 241 regioni dell'Ue. Il tasso di disoccupazione ammontava al 14,7%, le microimprese erano il 63% del totale e le attività legate al settore pubblico occupavano un terzo del valore aggiunto. Nonostante tutto il Pil era migliorato del 2,4%, e il tasso di occupazione era cresciuto dell'1,7%.
In un rapporto Crenos intitolato "L'economia della Sardegna prima della pandemia e le prospettive future", vengono analizzati alcuni scenari post emergenza e si prevede un crollo del Pil fra il 10,5 e l'11,9, senza tener conto di un’eventuale ripartenza autunnale dell’epidemia.
Emanuela Marrocu, una delle responsabili del rapporto, rassicura: "Molte delle politiche pubbliche annunciate non sono ancora effettive, e quindi non può essere valutato il loro impatto. Le misure europee del MES e del Recovery fund, o quelle nazionali del recente Decreto rilancio o quelle regionali contenute nel DL 162 potrebbero modificare le prospettive”.
Poi conclude: ”E se tutte queste azioni saranno effettivamente operative e garantiranno rapidamente risorse finanziarie ai cittadini ed alle imprese, allora gli effetti negativi dello shock Covid sul sistema economico potrebbero essere più contenuti nel 2020 e garantire un forte recupero nel 2021".