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Campagne in ginocchio per il gran caldo. Non solo le coltivazioni: le temperature troppo levate hanno dimezzato le api e la produzione di miele. Questo perché la siccità ha compromesso l'habitat naturale degli insetti. E' l'allarme lanciato da Coldiretti.
"L'acqua per le api - spiega Ignazio Floris, docente dell'Ateneo di Sassari - è un elemento indispensabile per termoregolare la temperatura corporea. Quest'anno è venuto a mancare quell'apporto energetico indispensabile alle api che si occupano di reperire la materia prima".
Nell'Isola si contano 2.700 aziende (fonte Banca Dati anagrafe apistica nazionale), circa 65mila alveari, con una produzione media (per alveare) di circa 20 kg.
"Non possiamo trascurare - evidenzia il direttore di Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Alessandro Serra - oltre alla perdita economica e le conseguenze ambientali, quella del valore genetico frutto di anni di selezione sia per quanto concerne le api che la capostipite, l'ape Ligustica e gli altri ecotipi locali".
"Oggi ripopolare un alveare è molto complesso, perché oltre ai costi (200-220 euro per arnia e 15 euro per ape Ligustica) è difficile trovare api in commercio, la domanda supera abbondantemente l'offerta", sottolinea l'esperto.
"E' necessario garantire e sostenere le imprese per il ripopolamento degli allevamenti - spiega il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Simone Cualbu - ed evitare la perdita di questo importante patrimonio che già subisce la concorrenza, spesso sleale, delle importazioni che oggi già segnano il 50% del consumo. Grazie alle nostre battaglie la Regione ha riconosciuto 20 milioni di euro a tutti i settori agricoli per i danni subiti dalla siccità. Stiamo vigilando affinché questi fondi arrivino il prima possibile alle imprese agricole".