Lo spopolamento della Sardegna e in particolare quello delle zone interne è stato al centro delle commissioni regionali Autonomia e Bilancio riunite in seduta congiunta dai due presidenti Francesco Agus e Franco Sabatini.

L'assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, ha illustrato ai commissari i dati Istat sul futuro demografico del Paese, secondo cui nel 2065 la perdita di popolazione sarebbe di 7 milioni rispetto agli attuali 60,7 milioni.

Il Centro Nord accoglierà il 71% di residenti, mentre il Mezzogiorno e le Isole arriveranno appena al 29% contro il 34% attuale. L’età media della popolazione, nel 2065, passerà a 50 anni contro gli attuali 44,7 e questo nonostante l'arrivo degli immigrati. Per l'assessore Erriu "Bisogna intervenire sull'abitare, sulla valorizzazione dei centri storici, garantendo il diritto di cittadinanza anche digitale".

Per il deputato Roberto Deriu (Pd), in passato presidente della Provincia di Nuoro, "non c’è alternativa alla denatalità e allo spopolamento, specie delle zone interne. Ritengo - ha spiegato - che sia necessario approvare una legge che aiuti le giovani coppie, realizzare il collegamento ferroviario tra Nuoro e Olbia e mettere in campo azioni concrete di sostegno agli enti locali".