Viaggiare in bici per assaporare con calma le bellezze del patrimonio artistico, culturale e gastronomico dei piccoli centri. Una opportunità che Legambiente valuta in sei miliardi di euro inferiori, una cifra inferiore ai nove generati in Germania fra hotel, ristoranti, centri assistenza e altri aspetti di contorno. Il tutto a vantaggio si salute e qualità aria.

Di questi temi, delle piste ciclabili e della mobilità, si è parlato nell'Aula Magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari nell’ambito di un convegno promosso dalla stessa Università, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cagliari, Italcementi e Calcestruzzi aziende italiane leader nella produzione e commercializzazione di materiali per l’edilizia e le costruzioni.

Da padrone di casa, il professor Mauro Coni, Università di Cagliari, ha illustrato gli scenari futuri della rete di trasporto ciclabile della Sardegna con 2000 km di piste, 42 itinerari con un costo di 225 milioni di euro, 15 milioni subito disponibili per i percorsi prioritari grazie ai fondi PON.

Intanto a Cagliari, già ci sono 450 km di marciapiedi e 15 km di piste e il futuro parla di altri 70 km di percorsi dedicati alle biciclette grazie ai 11,6 milioni di euro del PON metro, destinati alle congiunzioni ciclopedonali sugli assi Cagliari- Elmas, Cagliari-Quartu, Parco di Terramaini, Montemixi e Poetto-Sant’Elia.

"Non è possibile creare una rete di trasporto metropolitano efficace, efficiente e sostenibile senza affrontare il nodo della mobilità lenta - sostiene Gaetano Nastasi, presidente di OIC -. All'estero c'è molta più attenzione per il cosiddetto ultimo miglio, perché qualunque sia il mezzo di trasporto scelto dal cittadino c'è sempre un tratto da effettuare a piedi o in bici. E se questa parte del tragitto non è stata pianificata, progettata e costruita libera da ostacoli e percorribile agevolmente in ogni condizione atmosferica può rivelarsi, specialmente dagli utenti più deboli come i bambini, gli anziani o i portatori di handicap, un fattore decisivo che impedisce del tutto lo spostamento con sistemi sostenibili.”

Fra gli ospiti, l'ingegnere cagliaritano Roberto Callieri, Amministratore Delegato di Italcementi: “Oggi presentiamo una soluzione green per le piste ciclabili, messa a punto nel nostro centro ricerca e innovazione. È un’occasione per portare anche in Sardegna la capacità di fornire risposte a esigenze specifiche attraverso soluzioni “su misura”, che vanno ad affiancarsi alle linee di prodotto più tradizionali. La nostra azienda è fortemente radicata in Sardegna dove siamo presenti dal 1922. In questi anni Italcementi e Calcestruzzi hanno fornito e continuano a fornire prodotti speciali per le dighe, per le grandi vie di comunicazione e le infrastrutture con la qualità e le competenze delle oltre 150 persone del nostro Gruppo che qui lavorano”.

E dai laboratori di ricerca di Bergamo, ecco i.idro DRAIN, un prodotto con una capacità drenante 100 volte superiore a quella di un terreno naturale contribuendo così a diminuire i costi di smaltimento e trattamento dell’acqua piovana. Proprio per queste sue caratteristiche il materiale è stato utilizzato da progettisti e amministrazioni per la realizzazione di aree di sosta, ciclovie e di aree verdi, contribuendo così ad una riduzione dei costi di gestione delle acque.