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Il gup del tribunale di Tempio Pausania, Alessandro Di Giacomo, ha prosciolto perché il fatto non sussiste due dirigenti del Comune di Olbia e un professionista coinvolti in una delle inchieste aperte dalla procura sull'alluvione del 18 novembre 2013 nella città gallurese. Al centro del procedimento, lo studio di adeguamento del redigendo Puc di Olbia al Piano di assetto idrogeologico e al Piano paesaggistico regionale, affidato dal Comune di Olbia all'ingegnere Michele Territo.
La procura di Tempio Pausania contestava l'affido diretto al professionista e il mancato rispetto dei termini contrattuali per la presentazione dello studio. Antonello Zanda, difeso dall'avvocato Jacopo Merlini e Tino Azzena, assistito da Pietro Diaz, succedutisi nell'incarico di dirigente del settore urbanistico, erano accusati rispettivamente di abuso d'ufficio e omissione di atti d'ufficio, mentre Territo, difeso da Gianluca Tognozzi, doveva rispondere di calunnia e del mancato rispetto dei termini contrattuali.