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"Per tutelare la salute dei cittadini è oggi necessario adeguare alla normativa in vigore la rete di monitoraggio regionale della qualità dell'aria realizzata nei primi anni Novanta", spiega l'assessora Spano che aggiunge: “Il Progetto ci permetterà di dismettere le stazioni non più idonee e sostituirle in modo da poter acquisire dati accurati per restituire una fotografia corretta del monitoraggio della nostra aria. Le indicazioni di legge prevedono per l’Isola una rete minima di 7 stazioni ma, alla luce di una serie di valutazioni, è stato deciso che la nuova rete conterà su 24 centraline regionali”.
L’attuale rete di monitoraggio, basata sulla precedente normativa, è costituito da 43 stazioni gestite da Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna, ma alcune stazioni sono datate nella strumentazione e dovranno essere gradualmente dismesse o sostituite in quanto il mercato non offre sufficienti garanzie sulla loro manutenzione. Ai sensi della normativa vigente, l’Assessorato dell’Ambiente ha definito un progetto di adeguamento della rete di misurazione e ha ritenuto indispensabile l’idonea valutazione della qualità dell’aria contare non su 7 bensì su 24 stazioni. Di queste 6 sono destinate al monitoraggio delle fonti puntuali sui siti industriali e 18 al monitoraggio delle fonti diffuse.
"Il Progetto di adeguamento si avvarrà di apposite campagne di misura con l’ausilio di un laboratorio mobile che potrà intervenire per valutare particolari esigenze - fa sapere la Regione -. Nelle campagne di misurazione per la determinazione delle aree di impatto degli impianti industriali verrà inoltre adottata una idonea modellistica ad alta risoluzione. La nuova rete richiede l’adozione di un programma graduale di dismissione delle stazioni, a partire da quelle non più idonee, per poter acquisire una serie storica di dati che potrà migliorare la classificazione proposta e verificare la correttezza delle scelte operate o suggerire eventuali correttivi".