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In Barbagia e nel Mandrolisai in quest'ultimo periodo si assiste a un'emorragia devastante di tagli ai servizi che non sembra possa essere fermata in alcun modo. La “medicalizzata” del 118, a partire da oggi, sarà ridotta ad ambulanza infermieristica perché all'ospedale di Sorgono il personale a disposizione non è sufficiente a garantire i turni di servizio.
IL CASO La denuncia arriva dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An Paolo Truzzu che annuncia la presentazione di un'interrogazione in Aula rivolta all'assessore alla Sanità Luigi Arru.
«Mi auguro che, vista la gravità della questione e la vastità dell'area rimasta senza copertura medicalizzata 118 - spiega Truzzu - si intervenga per trovare una soluzione immediata per ripristinare il servizio e si programmino nuove selezioni di personale per garantirne la continuità nel tempo. Questo è l'ennesimo segnale di quanto le promesse da campagna elettorale, come anche le recenti riforme proposte siano fuffa, mentre la realtà è un servizio sanitario in continuo, inesorabile peggioramento».
SCELTA DOLOROSA Il direttore della centrale operativa del 118 di Sassari Piero Delogu è stato costretto, in base alle nuove normative europee, a rivedere il servizio che opera nel Mandrolisai, nella Barbagia di Belvì, nel Sarcidano e nella Barbagia di Ollolai. Attualmente la postazione è retta da tre medici che coprono il servizio 24 ore su 24 e che, secondo le normative vigenti, non possono superare le 12 ore di lavoro continuativo.
I medici, per garantire il servizio sette giorni su sette, dovrebbero essere sei per postazione. A Sorgono, dunque, l'ambulanza con medico a bordo sarà operativa solo per qualche giorno alla settimana. In tutto il territorio opera come 118, oltre a Sorgono, la cooperativa Mike Soccorso di Meana Sardo.
I tempi di intervento di un'altra medicalizzata, che dovrebbe intervenire da Nuoro, sarebbero superiori di oltre un'ora. Il bacino d'utenza è di circa venticinquemila abitanti per un totale di sedici paesi.
«FATTO GRAVE» «Quella del direttore della Centrale operativa è stata quindi una scelta obbligata - spiega il consigliere regionale Paolo Truzzu -. A nulla è servito aver reclutato i medici dalle altre postazioni 118, perché la Asl non ha pagato le competenze previste da contratto e non ha assicurato il personale per gli incidenti in itinere, tanto che una dottoressa ha subito un grave trauma automobilistico e non è stata rimborsata.
Quello che sta accadendo è di una gravità inaudita anche perché è sintomatico di un'approssimazione nella programmazione del servizio di emergenza-urgenza da parte della Regione».