Hanno la qualifica di operatori socio sanitari ma di fatto possono limitarsi ad essere solo accompagnatori. E’ quanto denuncia il consigliere comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia, che presenterà una specifica interrogazione al sindaco Massimo Zedda per chiarire l’attuale situazione del progetto sperimentale in città.

GLI ALBORI. Il servizio Amico Bus è nato nel 2005, come progetto sperimentale con l'accordo tra la Coop. C.T.R Onlus di Cagliari, che si occupa della riabilitazione di persone diversamente abili e Ctm, che si occupa del trasporto pubblico di Cagliari e hinterland: all' interno dei mezzi vengono accompagnati utenti con gravi patologie, come ad esempio  malattie infettive, dialisi, radioterapia. 

Dopo ben 13 anni tale servizio è ancora sperimentale. Nel 2007 i dipendenti della coop. Ctr, che fino ad allora lavoravano nei vari centri di riabilitazione, furono trasferiti a Cagliari nel servizio Amico Bus con contratto di sanità privata come autisti, l’anno dopo su richiesta della Coop. C.T.R e del C.T.M gli operatori  hanno conseguito la qualifica professionale di Operatori Socio Sanitari, dopo aver frequentato per un anno un corso riconosciuto dalla Regione Sardegna. Con questa qualifica c’è la possibilità di erogare un'assistenza professionale agli utenti dell’Amico Bus, quali persone diversamente abili, come dializzati, sofferenti mentali.

«Fino al 2014 – spiega il consigliere comunale, Sorgia - nonostante la qualifica conseguita di oss, gli operatori mantenevano immutate le mansioni in base al contratto di sanità privata originario come autisti. La situazione mutò in modo drastico nell’anno 2014 quando il Ctm predispose una gara d'appalto senza precisi parametri, alla quale parteciparono varie cooperative sociali, il relativo appalto fu vinto dalla coop sociale la Clessidra di Villacidro e il relativo contratto di sanità privata fu sostituito con un contratto sociale con qualifica di "accompagnatore" di persone diversamente abili, livello C.1.. A partire da quel momento – aggiunge l’esponente di palazzo Bacaredda - gli operatori percepirono una retribuzione di gran lunga inferiore, rispetto al passato, poi nel 2017 è stata indetta una ulteriore gara d'appalto, vinta dalla coop sociale C.O.S.I di Cagliari, e gli operatori sono stati assunti con un livello inferiore, ossia B.1, con contratto sociale di accompagnatore di persone diversamente abili».

IL PARADOSSO. “In virtù di tale contratto gli operatori hanno perso il diritto all'articolo 37, che garantisce al lavoratore la riassunzione alla successiva gara d'appalto in quanto la coop C.O.S.I. chiese loro,  alla presenza dei sindacati, di firmare la rinuncia all'articolo, evitando così di assumere il proprio personale, attualmente tali operatori espletano le proprie funzioni con un contratto di 30 ore settimanali, in cui gli orari spezzati non vengono retribuiti e svolgono mansioni ulteriori rispetto a quelle erogate nell’anno 2007, come ad esempio accompagnare gli utenti all'interno delle strutture e delle loro abitazioni, il 30 giugno del 2017 gli operatori hanno svolto il corso di "esecutore di Basic Life support defibrillation" per non sanitari, ma purtroppo i defibrillatori non sono presenti a bordo dei mezzi di trasporto e comunque in ogni caso il contratto con cui sono stati assunti dalla coop. Sociale C.O.S.I. dal 16/06/17 come "accompagnatore disabili - assistente di base alla persona, livello B1, non permette loro di svolgere nessun intervento di primo soccorso, né di poter utilizzare il defribillatore, Oltre la dignità economica hanno privato gli operatori anche di quella personale, perché sono esentati nel poter dare assistenza immediata agli utenti, anche in caso di pericolo di vita all'interno del mezzo, come ad esempio non poter utilizzare il defibrillatore o  trovarsi in presenza di  un dializzato che sanguina dalla fistola, e senza un pronto intervento, rischierebbe di morire in pochi secondi, e pertanto l’unico compito in tali circostanze consiste nel chiamare il 118 ed aspettare».

L’inquadramento in questione impone per gli operatori la mansione di semplici accompagnatori di persone diversamente abili, livello B.1, che non permette loro di poter effettuare un primo soccorso, nonostante la qualifica professionale di Operatori Socio Sanitari. Tutto ciò avviene a discapito sia degli operatori che degli utenti diversamente abili. È passato oramai quasi un anno da quando gli operatori sono stati assunti dalla Coop sociale C.O.S.I ed inspiegabilmente non sono stati ancora sottoposti a nessuna visita medica; gli stessi operatori inoltre non dispongono di presidi medici, come ad esempio i guanti, e i mezzi di trasporto non vengono sanificati come si fa di solito per le ambulanze, ma solamente lavati ad acqua.