Il coordinamento Amministratori Locali No Green Pass comunica che la sezione Sardegna si è allargata ai comuni di Mandas (Lucio Pistis), Lula (Tina Piras), Perfugas (Giulio Augusto Tedde, Giovanni Antonio Sanna, Marco Sini) e Villanovaforru (Marcello Ibba). Da queste realtà sarde è partita una lettera urgente all'Anci, contenente una presa di posizione e richiesta di intervento urgente, in relazione ai provvedimenti legislativi assunti dal Governo in materia di prevenzione della pandemia da Covid-19, rispetto alla Costituzione Italiana.

“Come ricordiamo noi consiglieri sardi contrari al Green pass, tutti i sindaci italiani - nessuno escluso - nel corso delle seduta di insediamento, hanno pronunciato davanti al Consiglio comunale, in piedi e con indosso la fascia tricolore, solenne giuramento di osservare lealmente la Costituzione Italiana. Inoltre, essi rivestono anche la carica di capo dell'amministrazione comunale ed hanno il compito di rappresentare la propria comunità, curandone gli interessi e promuovendone lo sviluppo. Chiediamo pertanto quale sia la posizione di Anci Sardegna nei confronti di tali provvedimenti e se gli stessi siano in linea con il dettato costituzionale che tutti i sindaci hanno giurato di osservare nell'esercizio del loro mandato istituzionale”.

Così in una nota Silvia Cinus, consigliera comunale di Monastir e coordinatrice regionale di Amministratori Locali No Green Pass. “Visto il ruolo svolto dall’Anci, qualora questi atti del Governo risultassero contrari alla Costituzione, nonché discriminatori, intimidatori e ricattatori - prosegue -, riteniamo fondamentale che questa associazione intervenga tempestivamente presso gli organi preposti per la tutela dei diritti inalienabili costituzionalmente riconosciuti di cui gode ogni cittadino, tra i quali rientrano il diritto al lavoro e l'inviolabilità della libertà personale”.

L’iniziativa, portata avanti su base nazionale, ha visto l’adesione in tantissime regioni italiane, dove sono state inviate email di richiesta di intervento alle varie sedi Anci regionali. “Auspichiamo - conclude la coordinatrice - che venga rotto quanto prima il silenzio da parte delle istituzioni regionali, che assistono passivamente a provvedimenti coercitivi e lesivi dei diritti dei sardi. Confidiamo nel ruolo dell’Anci per un supporto concreto al ripristino dello stato di diritto nel nostro Paese, ed auspichiamo un’ampia partecipazione di altri comuni al Coordinamento ed alle azioni da noi portate avanti”.