"Se non si mette in atto una strategia e un governo della Sanità regionale degno di questo nome, le conseguenze potranno essere ancora drammatiche a breve, medio e lungo termine. Il disastro è già in atto: interventi chirurgici rimandati, ritardi diagnostici e difficoltoso accesso alle cure per pazienti oncologici e oncoematologici, pazienti cronici in genere abbandonati a se stessi. È questa la tanto promessa sanità vicina alla gente?". Lo sostiene Luigi Curreli, segretario Anaao Assomed per la Asl di Oristano.

"Per la contemporanea assenza per malattia dei 6 medici di ruolo in Pronto Soccorso la Asl ha provato a rimodulare l'offerta e tenere aperto il Servizio potenziando il contributo dei cosiddetti medici in affitto per la gestione dei Codici Bianchi e Verdi e ricorrendo al contributo di medici del PO in possesso di Specializzazione Equipollente o Affine per la gestione dei Codici Gialli e Rossi. Soluzione ottimale? No! Soluzione facile? No! Unica soluzione percorribile? Sì - si legge in una nota - In questa situazione, io non avrei saputo fare di meglio. Perché Oristano non ha altri medici specialisti in Medicina d'Urgenza che possano sostituire i colleghi che sono in malattia. Va inoltre ricordato che molti territori sono sguarniti o depauperati sia di medici di medicina generale che di guardia medica, per cui la quantità di codici verdi e bianchi che si riversano in Pronto Soccorso non è minimale. Quindi, in assenza di altre figure professionali mediche, il ruolo dei 'medici in affitto' non è irrilevante".

Secondo Curreli, "è vero che tutta la Sanità sarda è in sofferenza, ma è anche vero però che in alcune zone gli organici sono proprio ridotti allo stremo. Assistiamo alla completa disorganizzazione del nuovo sistema che appare ancora inconsapevole dei precisi ruoli e doveri, anche a livello di vertice e non ancora dotato di struttura amministrativa e organizzativa propria".