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La vita si sa, non da scampo e mette alla prova chiunque, soprattutto quando si perde qualcuno, tirare avanti è dura. La storia raccontata al nostro giornale è semplice, ma prende al cuore, perché parla di un giovane ragazzo che aveva un sogno nel cassetto: quello di realizzarsi in ciò che voleva, dimostrando alla persona più cara al mondo che “se qualcosa la vuoi per davvero non smetti mai di lottare, col sorriso”.
Sua mamma, Piera, è scomparsa prematuramente all’età di 56 anni, un duro colpo: Andrea non s’è arreso, nonostante il dolore si è rialzato, a breve aprirà una casa-vacanze che avrà il nome “Da Piera”, un sogno esaudito e dedicato dal giovane a sua madre che ora lo guarda da lassù….
Andrea Serra ha 26 anni, originario di Capoterra, risiede a Domus De Maria, piccola frazione in provincia di Cagliari: ha la classica faccia da bravo ragazzo, che si fa voler bene da chiunque: “Ho sempre avuto voglia di fare e dimostrare agli altri che mi sottovalutavano – esordisce - ho avuto una grande mamma al mio fianco. Che più di tutti mi ha insegnato a credere in me, ho frequentato un corso regionale per operatore turistico prendendo quasi il massimo all’esame finale. Ho aperto il mio primo bed a 19 anni. Grazie a mia madre (perché la casa era sua) ho pagato i costi facendo svariati lavori, cameriere, bar alle fiere, call center. I primi 3 anni sono stati molto duri – dice Andrea - ma non ho mollato perché sapevo che prima o poi l’avrei fatto diventare uno dei bed più richiesti della zona. A 22 anni il mio bed & breakfast si è affermato, è andato sempre meglio. Mi sono nuovamente iscritto alle serali per prendere un diploma, mamma ci teneva tanto. A 25 anni mi sono diplomato, trovando il tempo tra il Donegal (locale storico in città dove tuttora lavora come barman, n.d.r.) e il bed and breakfast. Con un punteggio di 80. È stato tanto difficile per via del poco tempo ma questo ha reso felice mia madre. Si è ammalata 3 anni fa. Proprio quando ho iniziato a lavorare tanto, per via dei miei impegni lavorativi la vedevo poco, passavamo il tempo a letto a chiacchierare, quando tornavo da lavoro alle 7 del mattino, mi chiedeva sempre come era andata, era tanto premurosa”.
LA MALATTIA. “A dicembre mia madre è peggiorata – prosegue il giovane barman - e dentro me ho sentito che mia madre stava andando via, le sono stato vicino la notte prima del 24 dicembre, prendendomi un giorno libero da lavoro di sabato. Il 26 ci ha lasciato, per fortuna sono stato lì in quel momento, mi ha fatto l’ultimo regalo. Un bellissimo sorriso prima del suo ultimo respiro. Le avevo promesso che sarei stato una persona onesta solare e in gamba. Non posso deluderla, ora sto aspettando le ultime scartoffie per iniziare con una nuova casa vacanza, che avrà il suo nome.
Sono sempre stato un ragazzo che cercava la sua indipendenza, ho lasciato la scuola superiore in per iniziare a fare qualche lavoretto. A19 mivenne l'idea di aprire un bed and breakfast,era una bella scommessa, i miei genitori ma soprattutto mia madre ha creduto in me, concedendomi di utilizzare una casa nei dintorni di Chia.
LA FORZA DI VOLONTA’. “Per far si che potessi avviare l'attività però servivano un po' di soldi da investire,soldi che ho trovato facendo il cameriere, lavorando al call center, lavapiatti e altri piccoli lavori. Per far si che fossi preparato,partecipai a un concorso per un corso regionale per operatori turistici, ero uno dei più giovani ma grazie alle continue di mia madre ,che mi incoraggiava ogni giorno,riuscii a prendere uno dei voti più alti del corso. Mia madre credeva tanto in me, me lo diceva spesso e si leggeva nei suoi occhi. Anche per questo nel 2013 decisi di riprovare e di riuscire a terminare gli studi. Mi ero iscritto alle serali,promettendo a mia madre e a me stesso di terminare con un bel voto all'esame di stato. Non è stato facile poichè nello stesso anno iniziai a lavorare per il Donegal, storico pub al centro di Cagliari, Ero al settimo cielo, perchè dopo anni di sacrifici il mio bed and breakfast diventava uno dei più apprezzati della zona di Chia e dintorni. Ma la vita ho imparato è imprevedibile,mia madre si ammalò di cancro, non disse mai quanto fosse grave poichè il suo primo pensiero non era verso di lei, ma verso i suoi figli. Per via del mio lavoro notturno e del bed and breakfast non c'era tanto tempo per stare con mia madre,tranne la mattina quando tornavo da lavoro alle 7 del mattino, mi mettevo di fianco a lei nel letto, era il nostro momento. Mia madre era una delle mie migliori amiche, le raccontavo dei miei progetti, e lei mi diceva che credeva in me , e penso sia questo il segreto per farcela, avere una persona così speciale che ti toglie ogni dubbio su te stesso,facendoti capire quanto vali e quanto puoi valere. Ringrazio di cuore mia madre per tutti i sorrisi che mi ha regalato ,anche durante la chemioterapia, anche quando avrebbe potuto farsi vedere giù,mia madre ha sempre pensato ai suoi figli. Mi ha regalato un sorriso persino poco prima di andarsene, un dei più bei regali che potesse farmi. Ora si sta per realizzare un progetto di cui parlavano tanto con mia madre – conclude Andrea Serra - una casa vacanza: ho deciso di chiamarla “Da Piera”.