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La ex manager sarda Cecilia Marogna è stata condannata alla pena di tre anni e nove mesi di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici, nel processo terminato oggi in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato.
La donna, asserita esperta di intelligence, originariamente accusata di peculato per i 575 mila euro ottenuti dalla Segreteria di Stato tramite il cardinale Angelo Becciu per presunte finalità umanitarie, e finiti in buona parte attraverso la sua società slovena Logsic in spese personali e voluttuarie, è stata condannata in realtà per truffa aggravata, in concorso con lo stesso Becciu: la motivazione che il denaro doveva essere utilizzato per favorire la liberazione di una suora colombiana rapita in Mali, infatti, è stata ritenuta dal Tribunale "non corrispondente al vero".