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I Candidati per Progetto Autodeterminatzione Anthony Muroni e Pier Franco Devias, rispettivamente in corsa per il Senato e la Camera dei Deputati, condannano fermamente quando pubblicato da Il Fatto Quotidiano nell'edizione del giornale uscita ieri nella quale compariva una lista di 76 esponenti politici definiti "impresentabili".
La risposta di Muroni e Devias al direttore Marco Travaglio non si è fatta attendere.
ANTHONY MURONI
Mi presento: sono un "impresentabile".
Lo sono per alcune delle persone delle quali, a vario titolo, mi sono occupato nel corso delle mie inchieste giornalistiche.
Per ricordarne alcune. Gli speculatori sui contributi pubblici per l'energia rinnovabile da una parte e io dall'altra. Gli inquinatori ambientali da una parte e io dall'altra. Gli amici di Carboni, Dell'Utri e Verdini da una parte e io dall'altra. I baby pensionati che il Consiglio regionale voleva nascondere da una parte e io dall'altra. Chi gestisce in maniera clientelare incarichi pubblici e assunzioni da una parte e io dall'altra. Chi chiude scuole e ospedali da una parte e io dall'altra. Chi voleva distruggere la Costituzione e lo Statuto speciale da una parte e io dall'altra. Così.
Lo sono per molte delle persone a cui non mi sono piegato nel corso dei miei venticinque anni di professione, evitando di scendere a compromessi ed evitando di attraversare i confini etici trasmessimi dai miei genitori. Con il loro esempio, prima ancora che con le loro prediche.
Lo sono per alcune persone che mi hanno sempre invidiato per la mia personalità e il mio modo di essere.
Lo sono per quelli che non sono riusciti a raggiungere gli stessi obiettivi che ho raggiunto io.
Lo sono per quelli che, non essendo riusciti a corrompermi, hanno provato a eliminarmi dalla scena con altri mezzi.
Lo sono per tutti quelli che - a causa del mio impegno nella vita pubblica - vedono messe a rischio le proprie posizioni, le proprie carriere, i propri disegni.
Lo sono per tutti quelli a cui non va giù il mio essere tetragono, testardo e coerente, fino all'autolesionismo, a volte.
Lo sono per tutti quelli che mi hanno invidiato e mi invidiano. Non so per cosa, peraltro.
Lo sono - per alcuni - per il solo fatto che esisto e incido nella vita pubblica.
Lo sono perché ho mille difetti, mille imperfezioni ma mi sorreggono un carattere e una determinazione d'acciaio, capace di farmi affrontare e vincere ogni contrarietà.
Confesso, per tutti questi sono impresentabile.
Mi consola, però, quel che ho seminato in questi 45 anni di esistenza. La forza e la limpidezza delle mie famiglie di Tresnuraghes e Santu Lussurgiu.
I miei due paesi, in cui non ho instaurato clientele, in cui nessuno mi deve nulla ma ho solo debiti emozionali, diranno se io e le mie famiglie siamo impresentabili. Diranno se quel che siamo, se quel che poco o molto che abbiamo costruito, è figlio di duro e onesto lavoro o di miserabili scorciatoie.
Per tutto il resto (comprese le solidarietà ricevute e per quelle palesemente negate o "differenziate") c'è un tribunale supremo: è quello della coscienza condivisa e dell'impegno nell'interesse pubblico e non personale.
Grazie a tutti. Ora - presentabili e impresentabili - torniamo a correre e a impegnarci in questa difficile campagna elettorale.
Per la Sardegna. Per una Sardegna migliore. E più giusta, più forte di ogni invidia.
Vota sardo, vota AutodetermiNatzione.
PIER FRANCO DEVIAS
IMPRESENTABILE!
Vengo a sapere che oggi su un giornale italiano, Il Fatto Quotidiano, io e un altro candidato al Progetto Autodeterminatzione, l'amico Anthony Muroni, compariamo in una sorta di schedario di delinquenti.
“Impresentabili. Tutti i candidati con la macchia. Le pagine gialle dei peggiori 76” titola l'articolo.
E a fianco alle nostre facce troviamo una lunga sfilza di politici imputati o condannati per truffa, peculato, abuso d’ufficio, corruzione, turbativa d’asta, voto di scambio…
Sotto l’immagine di Anthony la scritta “Condanna per diffamazione”. Adesso, a parte che tutti sanno come sono andate esattamente le cose rispetto a quella vicenda e che nessuno (perlomeno in buona fede) dubita della sua totale trasparenza e professionalità, stupisce che un giornale diretto da Marco Travaglio definisca “impresentabile” uno che ha avuto una condanna per diffamazione. Anche perché proprio Travaglio è un esperto collezionista in condanne per diffamazione, per cui se è “impresentabile” Muroni immagino come dovrebbe essere definito lui.
Sotto la mia immagine la scritta “Associazione sovversiva”, tacendo prudentemente la verità, ovvero che si tratta di una accusa ma senza alcuna condanna.
Un’accusa nata ben 16 anni fa e volta a criminalizzare l’indipendentismo sardo, con un’operazione repressiva che ha colpito a casaccio, con le solite intercettazioni piene di “incomprensibile” e frasi addomesticate a ciò che si vuole ad ogni costo sentire. Una accusa che, dopo sedici anni, il carcere e tanto dolore per noi e i nostri cari, non ha ancora portato un solo straccio di prova.
Per questi motivi io e Anthony siamo definiti “impresentabili” e affiancati a una bella serie di politici che (fatta salva la presunzione di innocenza per quelli non giudicati) hanno a che fare con ben altro tipo di reati.
Veniamo messi nelle "pagine gialle dei peggiori”, assieme a gente che si è contraddistinta per aver rubato i soldi dei cittadini, che ha fatto carte false per appropriarsi del bene comune, per saccheggiare le casse dei beni pubblici, come se fossimo persone disoneste, ladri o nemici dei cittadini.
E quale spettro vuole agitare il giornalista che scrive “Associazione sovversiva”?
Ve lo dimenticate che Gramsci e Pertini erano stati arrestati per associazione sovversiva?
Erano delle persone “impresentabili”?
E i partigiani che hanno costruito la vostra Repubblica erano forse nelle “pagine gialle dei peggiori”?
Impresentabile è una giustizia che in sedici anni non è ancora riuscita a dichiarare se un accusato è colpevole o innocente.
Impresentabile è un giornalismo che, in piena campagna elettorale, sbatte il mostro in prima pagina e inventa le “pagine gialle dei peggiori”.
Impresentabile è mettere due reati di opinione assieme ai reati più infamanti e antisociali.
Questo è impresentabile. E siete voi che dovreste vergognarvi.