“Puntuale come un orologio svizzero, a poco più di venti giorni dalla mobilitazione contro  l'occupazione militare italiana della Sardegna, arrivano le pesantissime accuse a diversi attivisti del movimento per la smilitarizzazione della Sardegna”.

Lo ribadiscono, in una nota, gli attivisti, di Caminera Noa, che aggiungono: “Gli indagati sono imputati addirittura di devastazione, saccheggio e terrorismo per voler "sovvertire l'ordine democratico”. Fra le assurde accuse perfino quella di aver organizzato campeggi antimilitaristi”.

A detta di Caminera Noa “La finalità è chiara: fermare il movimento contro l'occupazione militare e circondare con una cortina di terrore e sospetto la mobilitazione del 12 ottobre 2019 a Capo Frasca, per scoraggiare la partecipazione popolare.

“Solidarietà a tutti gli indagati. Se essere contro l'occupazione militare della nostra terra vuol dire essere terroristi, allora lo siamo tutti e tutte. Ora più che mai è importante partecipare in massa alla mobilitazione del 12 ottobre. Il terrore, la paura, la menzogna e la caccia all'eretico non vinceranno”, concludono gli attivisti.