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"Lo scatto di una bellissima modella poco vestita, che appare ritratta con alle spalle la chiesetta di Sant’Efisio? (Qui trovate il nostro servizio https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/53842/modella-in-abito-tradizionale-poco-vestita-davanti-alla-chiesetta-di-sant-efisio-lo-scatto-che-fa-discutere) Ha fatto discutere tantissimo, sui social, ma c’è di più: la vicenda finirà in Tribunale".
Lo ha confermato, contattato dalla nostra redazione di Sardegna Live, il noto fotografo cagliaritano, Antonio Maria Dettori, che ha annunciato un’azione legale su tutta la vicenda: “Leggo mio malgrado – dice al telefono Dettori - lo scalpore che ha suscitato la foto della modella e performer Scyna Suffiotti (è lei la modella 52enne, bionda, ritratta nella bellissima immagine, n.d.r.), dico mio malgrado perché lo scatto è stato rubato da qualcuno dal mio profilo privato (non aperto al pubblico ma ai soli amici) o rubato alla stessa Scyna, anche lei con un profilo privato aperto ai soli amici”.
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“Lo scatto è dunque apparso privo di marchio e non nelle nostre pagine ufficiali perché in fase di test "di gradimento" da parte dei nostri soli contatti – afferma sempre Antonio Maria Dettori - infatti l'immagine era al vaglio e facente parte di un progetto più ampio denominato "Summer in Cagliari", un progetto condiviso con Scyna in cui lei, unica interprete, appare nelle zone più rappresentative di Cagliari in costume da bagno. Si, in costume da bagno – aggiunge il fotografo 42enne di Capoterra - per simboleggiare la solarità della nostra isola e non certo il bigottismo visto da personaggi vari ed eventuali e da chi si spaccia "fotografo". Troviamo estremamente grave il furto dalle nostre pagine private e chiuse al pubblico di questo contenuto – dice sempre Dettori a Sardegna Live - tanto che abbiamo eseguito tutti gli screen delle pagine e degli insulti ricevuti e consegnato il tutto ai nostri rispettivi legali per risolvere con queste persone nelle opportune sedi. Un conto è non apprezzare – conclude Dettori - un conto è istigare e insultare”.
(Le immagini sono state concesse dal fotografo Antonio Maria Dettori alla nostra redazione)