Nelle carte dell'indagine della Procura di Oristano che ieri ha fatto finire agli arresti domiciliari il sindaco di Borore Salvatore Ghisu e l'ex sindaco di Noragugume Michele Corda, c'è di tutto. Uno dei casi più clamorosi riguarda l'appalto delle opere di riqualificazione del Centro storico di Borore e di valorizzazione delle attività produttive finanziato dalla Regione per un importo di oltre 500 mila euro.

La gara era stata vinta da una impresa di Olbia con un ribasso d'asta del 25 per cento, risultato poi insostenibile tanto da costringere l' impresa a chiudere il cantiere. Secondo l'accusa, invece di contestargli l'eventuale penale, il direttore dei lavori nonché progettista Michele Corda, geometra con studio a Noragugume dove all'epoca era anche sindaco, e il responsabile unico del procedimento nonché responsabile dell'Ufficio tecnico comunale di Borore, le avevano studiate davvero tutte elaborando "una precisa strategia criminale" per consentire all'impresa inadempiente di concludere comunque i lavori.

In particolare avrebbero fatto ricorso ad una perizia di variante per poco meno di 18 mila euro nella quale erano stati inclusi anche lavori già eseguiti e già pagati e a un progetto di completamento affidati senza gara col trucco dei costi deliberatamente contenuti entro la soglia massima prevista dal Codice degli appalti per l'affidamento diretto.