Sono 95 tra amministratori, politici, funzionari e imprenditori le persone finite nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta su Sindacopoli.

LE INDAGINI Gli investigatori della Finanza e i carabinieri hanno tracciato un quadro di come agiva la cupola. L'organizzazione, secondo l'accusa, si avvaleva di politici e funzionari che lavorano in Regione al fine di agevolare la concessione dei fondi necessarie a finanziare i lavori.

Ma non solo: si occupava anche di predisporre bandi "modello" da far adottare alle amministrazioni locali colluse; della nomina di commissari di gara tra gli appartenenti all'organizzazione o tra professionisti compiacenti.

Gli indagati si preoccupavano di "influenzare" i funzionari e i tecnici dei Comuni affinché si evitassero le gare aperte, procedendo allo stesso tempo all'individuazione di professionisti ben precisi a cui inviare l'invito di gara. Si sarebbero anche sostituiti agli uffici tecnici comunali nell' individuare i professionisti cui affidare direttamente gli incarichi sotto la soglia dei 40 mila euro.

Infine, l'organizzazione avrebbe predisposto la remunerazione di amministratori e funzionari comunali con tangenti mascherate da incarichi professionali affidate a tecnici corrotti e per prestazioni non eseguite.

Secondo il Gip del Tribunale di Oristano Annie Cécile Pinello gli indagati avrebbero utilizzato la minaccia "come strumento per indurre i funzionari recalcitranti a sottostare al volere del sodalizio nonché per allontanare dalle gare gli offerenti non collusi".

ARRESTI DI PERU E STOCHINO Sono pesantissime le accuse mosse nei confronti del vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna Antonello Peru e dell'ex consigliere Angelo Stochino, entrambi di Forza Italia. I due devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata a controllare l'affidamento degli appalti sia sul fronte degli incarichi professionali di progettazione sia per gli appalti integrati.

"Peru e Stochino - scrive il Gip Annie Cécile Pinello del Tribunale di Oristano - sfruttavano i poteri e l'influenza connessa alle cariche pubbliche elettive ricoperte per indirizzare gli organi politici regionali al finanziamento di opere pubbliche da realizzare nel territorio costituente il proprio bacino elettorale, in modo da controllare, attraverso l'influenza esercitata sugli amministratori degli enti locali, l'assegnazione degli appalti secondo il proprio tornaconto economico elettorale".