In Sardegna è ancora in calo l’utilizzo dell’apprendistato nelle imprese. Negli ultimi 12 mesi, infatti, solo 2mila 427 i giovani sardi sono entrati nel mondo del lavoro con questo particolare contratto.

A dirlo è un’indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, sui dati INPS, secondo cui quest’anno nell’Isola si sono contate solo 3,7 nuove assunzioni con l’apprendistato ogni 100 nuovi rapporti under 30 attivati. Lo scorso anno furono 6,7 su 100. Una situazione che colloca l’isola all’ultimo posto.

“In Sardegna, continuiamo a ripeterlo – ha dichiarato il presidente Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – bisogna ripartire dall’apprendistato per preparare i giovani ad entrare nel mercato del lavoro. È necessario rilanciare questa “palestra” nella quale i giovani studiano e lavorano, anche per soddisfare le esigenze di un mondo che richiede competenze tecniche evolute imposte anche dalla rivoluzione digitale. Questo contratto continua a giocare un importante ruolo di sostegno per l’occupazione dei giovani – ha aggiunto –  confermandosi una risposta per le opportunità di lavoro delle nuove generazioni”.

Una crisi che, a detta dell’Associazione artigiana, può essere superata facendo in modo di rendere lo strumento dell’apprendistato più appetibile dal punto di vista del costo del lavoro a carico dell’impresa, consentire la valorizzazione del ruolo del maestro artigiano, e il rifinanziamento della Legge Regionale 12 del 2001, che metteva a disposizione incentivi per le assunzioni degli apprendisti artigiani.

Secondo i dati, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019, le imprese sarde hanno previsto 96mila 620 assunzioni, di cui 19mila 570 di difficile reperimento, pari al 20,3% del totale.

“Prendendo con la dovuta cautela i dati sul mancato incontro tra offerta e domanda di lavoro – ha rimarcato Matzutzi – anche nella nostra regione ormai siamo al paradosso: il lavoro ci sarebbe, la possibilità di assumere anche ma mancano le figure professionali adatte. La realtà – sottolinea il Presidente di Confartigianato Sardegna - è che gli imprenditori hanno necessità, per la loro azienda, esclusivamente di personale adeguatamente formato e pronto a operare in tutti i settori.  Per questo, la Sardegna che produce non potrà mai esprimere tutto il suo potenziale se non si allineeranno i percorsi formativi alle esigenze delle aziende e se non si favorirà l’inserimento dei giovani nelle imprese artigiane”.

Per Confartigianato Sardegna è necessario far ripartire i corsi, teorici e pratici aggiuntivi rispetto a quelli già previsti nei Piani regionali di formazione professionale che potrebbero essere realizzati nelle Botteghe Scuola, oltre che adottare il Piano regionale di rilevazione dei fabbisogni professionali delle imprese,anche tramite i voucher.

“Ricordiamo però che il lavoro nelle imprese lo si crea, e lo si conserva, anche con i contributi a fondo perduto – ha concluso Matzutzi – per sostenere le aziende artigiane coinvolte nel passaggio generazionale a favore dei figli dell'imprenditore o dei dipendenti da almeno cinque anni dell'impresa, tramite voucher per la fruizione da parte del successore di servizi finalizzati allo start up della propria esperienza imprenditoriale”.