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Il Consiglio comunale di Banari ha approvato, all’unanimità, il nuovo Piano di Protezione Civile per il rischio idrogeologico e idraulico e per il rischio incendio boschivo e di interfaccia in forma speditiva.
La determinazione di incarico era stata affidata il 15 novembre dello scorso anno in cui veniva specificato come l’obiettivo dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Antonio Carboni fosse quello, si legge nella relazione, «di affrontare situazioni di emergenza mediante la realizzazione di un sistema coordinato di azioni ed organismi in grado di cooperare a livello comunale con gli enti sovraordinati e con il coinvolgimento delle Associazioni operanti nel settore presenti sul territorio».
Una decisione che era stata anticipata dal primo cittadino nel corso di una riunione dell’Unione dei Comuni del Meilogu, che si era tenuta lo scorso 24 luglio presso la sede di Bonorva. Come specificato nella delibera consiliare del 25 luglio, «Il Comune di Banari è dotato di Piano di Protezione Civile per rischio incendio di interfaccia, approvato con delibera di C.C. n°19 del 12.07.2010 e lo stesso deve essere aggiornato, invece allo stato attuale il Comune è sprovvisto del Piano di protezione civile per il rischio idrogeologico e idraulico».
L’incarico era stato affidato alla dottoressa Barbara Spanu che ha presentato il nuovo piano lo scorso 18 giugno. Quest’ultimo è arricchito da due manuali: uno in cui vengono illustrate tutte le fasi, le funzioni e le attività di intervento, l’altro per il soccorso alle persone diversamente abili in caso di emergenza, così come vengono indicate le aree urbane ed extraurbane considerate come “Criticità”.
Sempre secondo il piano, «Per interfaccia urbano-rurale si intende l'individuazione di quelle zone nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta ovvero quelle aree che potrebbero essere facilmente interessate da un potenziale incendio originato da vegetazione combustibile».
«Se si esaminano – si legge nel documento – i dati degli ultimi 5 anni si potrà verificare con chiarezza che sono in costante aumento gli incendi boschivi che, trovando origine nelle immediate periferie dei centri urbani, tendono a minacciare e a mettere in serio pericolo gli stessi abitati. È pertanto necessario, sia per garantire l’incolumità pubblica dei cittadini che per preservare i beni e le strutture da eventuali danni, predisporre un adeguato piano di Protezione Civile per il rischio derivante dall’incendio di interfaccia che individui, a seguito dell’analisi del territorio e dallo studio reale della pericolosità, una metodologia di intervento rapida ed efficace in grado di raggiungere i risultati sopra descritti».